Politica

Graziano Delrio fa outing: sto con Zingaretti

Giuseppe Vatinno

Graziano Delrio dalla corte di Renzi a quella di Zingaretti

È incominciato.

Il classico fugone verso il carro del vincitore, specialità italica, celebra il suo antico rito dal tempo dei Cesari.

Dopo l’ex ministra renziana Valeria Fedeli oggi è la volta dell’ex ministro Graziano Delrio che ha annunciato di “stare dalla parte del nuovo segretario del Pd Nicola Zingaretti”.

La prima pennellata subito dopo la vittoria: “Zingaretti sarà il segretario di tutti” che non ha brillato certo di originalità e poi oggi finalmente l’outing: “Sono a favore di Zingaretti”, così l’ex sindaco di Reggio Emilia ha piazzato il colpo definitivo ammantato, naturalmente, di tanta umana solidarietà cristiana per l’ex mentore Matteo Renzi: “Gli sono vicino umanamente per le sofferenze della sua famiglia, ma non ci sentiamo spesso. Ha scelto di stare da parte”.

Cosa che forse, per coerenza -lo stare da parte-, avrebbe dovuto scegliere anche Delrio vista l’esposizione che assunse ai tempi dei trionfi renziani.

E poi si dipana il delrio-pensiero:

“Dobbiamo recuperare gli elettori delusi di un M5s ormai masticato e ingoiato da Salvini. Non inseguiamo di sicuro un partito che va a rimorchio della peggiore destra nazionalista. Credo che il governo avrà vita molto breve”, con annesso attacco alla “peggiore destra nazionalista” con cui -forse- la gestione precedente tramite patti nazareni ebbe qualche infatuazione.

Faccia dunque ora attenzione Zingaretti a questo arrembaggio al suo cocchio dorato perché se è vero che la redenzione è sempre possibile essa diviene sospetta quando non c’è neppure il più elementare rispetto per i tempi e per la memoria degli elettori.