Politica
Ombre su Cingolani. "Il neo ministro erogava fondi a se stesso"
Avrebbe autorizzato un finanziamento al suo laboratorio, agendo sia da erogatore che da beneficiario
Finisce subito nella bufera il neo ministro del nuovo dicastero voluto fortemente da Grillo e dal M5s. Roberto Cingolani, appena nominato alla "Transizione Ecologica" nel governo Draghi, deve fare i conti con una vicenda che lo riguarda, un grosso conflitto d'interessi. La vicenda - si legge sul Fatto Quotidiano -vede Cingolani vicedirettore dell ’Infm dal 2001 al 2003, anno in cui viene nominato commissario straordinario per guidare la sua chiusura e il suo assorbimento da parte del Cnr. A giugno 2005, è il Cnr a nominarlo responsabile Cnr-Infm per l’accorpamento dei laboratori dell’Infm, con mandato prorogato più volte, fino al 31 dicembre 2006. È in questo periodo di proroghe che Iit stabilisce una convenzione di ricerca con il Cnr, il 7 giugno 2006. Cingolani era al tempo stesso erogatore (in qualità di direttore di Iit) e beneficiario dei fondi, visto che risultava ancora responsabile dei laboratori Cnr-Infm, come quello diretto dalla moglie.
Altri laboratori - prosegue Il Fatto - precedentemente apparenti a Infm vennero scelti discrezionalmente da Iit per collaborare e beneficiare dei suoi fondi: il centro di ricerca Soft-Infm della Sapienza diretto dal fisico Giancarlo Ruocco, e il centro Nest alla Normale di Pisa, diretto da Fabio Beltram, ordinario di Fisica della materia nello stesso ateneo. Oltre a un altra decina di gruppi e centri dell’università pubblica scelti da Iit. Cingolani firma invece come responsabile Cnr-Infm la delibera in cui si autorizza che la convenzione Iit-Cnr venga svolta presso il laboratorio di Lecce. Autorizza anche un trasferimento di 3,5 milioni in 5 anni da Iit al laboratorio leccese.