Palazzi & potere
A sinistra e sui giornaloni, è tutto un parlare di periferie e disagio, ora.

Ma io alle fermate dell’autobus non li vedo mai…
Dopo la botta referendaria presa da Renzi e dal fighettismo-vip di alcuni suoi sostenitori eccellenti, adesso va di moda far finta di nulla. Un veloce cambio d’abito, e, sia nelle assemblee politiche sia nei commenti dei giornaloni-mainstream, è tutto un parlare di periferie e disagio sociale.
La storia è sempre la stessa. Non avevano capito Brexit prima: ma ce l’hanno spiegata dopo. Avevano riso su Trump, facendo i bimbiminkia su Twitter (inclusi superdirettori e commentatori di lusso), ma ce l’hanno spiegato dopo.
Sul referendum italiano, stessa storia. Fino a un minuto prima, tutti a magnificare Renzi-Boschi, il loro dinamismo, l’Italia in movimento, “daremo le carte in Europa”, “basta un Sì”…Adesso, con le stesse facce, ci spiegano invece che Renzi aveva dimenticato le periferie, le fasce sociali sofferenti, i ceti medio-bassi.
Mio suggerimento. Un anno di silenzio. E, contemporaneamente, un anno di abbonamento ai bus della propria città. Per chi è di Roma, sono disponibile a dare indicazioni sui mezzi Atac: sfasciati, degradati, affollati. Presto vedrete che politici e commentatori ne parleranno: però io alle fermate non li ho mai visti. Voi?
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone