Palazzi & potere
Altro che bikini...
Altro che bikini, topless o perizoma: fino a due generazioni fa, le donne italiane non si sarebbero nemmeno sognate di mostrare nemmeno le gambe. Cosa è accaduto in pochi decenni? Abbiamo forse vietato alle donne di andare al mare vestite? Niente affatto, abbiamo semplicemente smesso di proibire, vietare, giudicare moralisticamente. La vera forza di noi occidentali è questa, è l'affermazione della libertà di scelta e non le proibizioni. Il divieto del "burkini", di cui si discute in questo ultimo scorcio di agosto dopo che il provvedimento è stato adottato in alcune località francesi, trasformerebbe in un simbolo di affermazione sociale l'abbigliamento balneare dei conservatori islamici. Noi non abbiamo "scoperto" con i divieti il corpo degli uomini e delle donne: è stata la graduale e costante apertura della società ai diritti e alle libertà individuali a rendere da tutti accettato il nudo. Potremmo anche aggiungere che l'eredità della nostra arte greca, romana e poi rinascimentale ha dato da secoli all'Occidente il senso della bellezza e della naturalità del corpo nudo, mentre il mondo islamico vive oggi quel rifiuto del nudo che in Europa si viveva durante il Medioevo. Potrà mai il divieto del burkini risolvere la questione? C'è forse riuscito il divieto del velo negli uffici pubblici? No.
Nei decenni passati, le donne hanno letteralmente "lottato" nella società e all'interno delle proprie famiglie per affermare la propria libertà di scoprire il proprio corpo. Hanno vinto perché la società era dalla loro parte e sanzionava culturalmente come "vecchi", "arretrati", "ridicoli", i borbottii di quei genitori o di quei mariti che si opponevano. Bisogna fare lo stesso: diventare alleati delle donne islamiche, contrastare ogni fenomeno di sottomissione e sopruso nei loro confronti. È tra le più giovani che dobbiamo trovare alleate, quelle che il cui spirito di libertà e autodeterminazione non è stato piegato da una vita di giudizi e punizioni da parte degli uomini. Come hanno fatto le nostre nonne e le nostre mamme, possono essere loro le protagoniste di una nuova rivoluzione di laicità.
Gianfranco Librandi