A- A+
Palazzi & potere
Chi tocca il Biscione salta. Patuano caduto sulle torri

L’ex Ad voleva vendere Inwit per 1,7 miliardi agli spagnoli. Ma i colonnelli di Vivendi avevano già pronta Mediaset.

Caduto dalla torre. Anzi, dalle torri. Marco Patuano è stato convocato in Consob domani per spiegare la sua improvvisa uscita di scena dai vertici di Telecom Italia. Un siluramento in piena regola fatto filtrare sabato scorso, ma ufficializzato soltanto ieri pomeriggio e accompagnato da un paio di indiscrezioni ben pilotate sulla stampa: l’ex amministratore delegato avrebbe avuto strategie diverse da Vincent Bollorè sul Brasile e avrebbe presentato un piano di tagli non sufficientemente aggressivo, rispetto a quello immaginato da Vivendi.  Per carità, saranno tutti elementi importanti, ma a La Notizia risulta che a far saltare Patuano come una molla sia stato qualcosa di ben più sostanzioso: l’essersi messo di traverso su un affare che Bollorè, evidentemente, aveva già concluso sulla parola con Silvio Berlusconi, la vendita delle torri di trasmissione Telecom. 

Giovedì era in programma un consiglio di amministrazione di Telecom Italia, o meglio, “Telecom de France”, visto che Vivendi è ormai il primo azionista con il 24,9% delle azioni.

L’OFFERTA SHOCK Patuano ha portato in quella riunione un’offerta per l’acquisto

delle torri della controllata Inwit da parte del gruppo catalano Cellnex (Abertis), appoggiato da F2i (il fondo infrastrutturale italiano) che si sovrapponeva a quella di Ei Towers, del gruppo Mediaset. Secondo quanto racconta chi era presente a quel cda, l’offerta spagnola valeva praticamente il doppio di quella di Cologno Monzese ed era così strutturata: acquisto del 57% per 1,7 miliardi, contro una di Ei Towers da 800 milioni sul 29%. In più sarebbe scattata l’Opa, per la gioia dei piccoli azionisti Inwit Nel corso della discussione, Patuano ha chiaramente fatto capire di preferire l’offerta di Cellnex, mentre Tarak ben Hammar, grande mediatore tra Berlusconi e Bollorè, e Arnaud De Puyfontaine, ceo di Vivendi, hanno sostenuto la tesi secondo la quale le due offerte erano sostanzialmente uguali. Il cda ha comunque deciso di prendere tempo, ma la sensazione è che Patuano sia caduto sulle torri, poche storie. Il fatto è che questo cda Telecom a trazione francese vuole orientare Inwit verso il Biscione, nel quadro di un grande accordo con la famiglia Berlusconi che coinvolge anche Canal Plus e Mediaset Premium.

Poi, certo, Patuano con uno come Bollorè, che ha attuato una strategia di presa del potere assai graduale e “politica”, visto che ha cercato e ottenuto con sapienza anche il via libera di Matteo Renzi, si è trovato in difficoltà anche su altri fronti. Per esempio, il piano dell’ex amministratore delegato sui risparmi da centrare nel triennio in corso valeva 600 milioni, mentre gli uomini del finanziere bretone puntano a un miliardo tondo tondo di maggiori economie. E poi c’è il Brasile, mercato emergente dal quale Vivendi ha preferito uscire un anno e mezzo fa, mentre a Patuano viene rimproverato di aver respinto un’offerta russa su Tim Brasil. Di sicuro ha pesato anche un certo logoramento dei rapporti tra Patuano e il presidente Giuseppe Recchi, anch’egli con la poltrona che scricchiola per via di una presunta morbidezza nel piegare il cda ai voleri di Vivendi. Recchi, e Bollorè stesso, non hanno mai guardato con interesse al piano pubblico di investimenti sulla fibra ottica voluto da Renzi. A Telecom va benissimo la vecchia rete  in rame, meno onerosa. Patuano invece era più aperto e sarebbe entrato senza problemi nel progetto Metroweb con la Cdp.

Tags:
biscione





in evidenza
Leo Di Bello e Sarah Castellana: "Noi come Lautaro-Morata". Eros Ramazzotti special guest star

Champions show su Tv8

Leo Di Bello e Sarah Castellana: "Noi come Lautaro-Morata". Eros Ramazzotti special guest star


in vetrina
Simpson, l'episodio finale che gela il sangue. Muore un celebre personaggio, poi...

Simpson, l'episodio finale che gela il sangue. Muore un celebre personaggio, poi...


motori
Porsche Taycan Cup: Al via il primo campionato monomarca elettrico in Italia

Porsche Taycan Cup: Al via il primo campionato monomarca elettrico in Italia

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.