Palazzi & potere
Conte non molla la Cyber Security e sfida Renzi: rispunta nel Recovery Plan
Conte non molla la Cyber Security che rispunta all'interno del Recovery Plan: governo sempre più a rischio
Ma Giuseppe Conte vuole che il governo vada avanti oppure ha già deciso di disfarsi di Matteo Renzi? La seconda che hai detto verrebbe da dire. Altrimenti che senso avrebbe infilare la tanto criticata fondazione sulla Cyber sicurezza all'interno del documento sul Recovery Plan europeo? Per la serie: esce dalla porta, rientra dalla finestra. A quanto siamo in grado di rivelare, infatti, l'intenzione della Presidenza del Consiglio sarebbe quella di "infilare" la fondazione all'interno del documento sul Recovery Plan. In poche parole, tolta la norma sulla fondazione dalla legge di bilancio (ma che c’entrava?) la fa rispuntare nel documento sul Recovery Plan (ma che c’entra??). “A questo punto è evidente che vuole rompere “ dicono i renziani che anche oggi sono stati determinanti per tenere in vita il governo: senza i 18 senatori di IV (oggi in aula 1 assente giustificato: erano 17 ) Conte sarebbe andato a casa. Insomma, se "Giuseppi" voleva far saltare i nervi a Matteo Renzi e far deflagare la coalizione di governo con questa mossa ci riuscirà perfettamente (mossa sulla quale anche il Pd difficilmente sarà d'accordo).
D'altra parte come già anticipato su queste pagine, il Presidente del Consiglio vuole snidare Matteo Renzi e lo farà in occasione dell'approvazione parlamentare del recovery plan che diventerà il momento per far emergere anche la nuova maggioranza che sosterrà il Conte Ter. "C'è una data e una strategia cerchiata in rosso sul taccuino di Giuseppe Conte" scrivevamo: quella dell'approvazione in Parlamento del Recovery Plan. Sarà quello il momento dello scacco matto a Matteo Renzi e della nascita del Conte Ter. Anche a palazzo Chigi ormai, al di là delle frasi di circostanza, sanno benissimo che la situazione con Matteo Renzi molto difficilmente potrà essere recuperata. Per questo è immediatamente scattato il piano b con tanto di "suk" parlamentari già all'opera in transatlantico (condito, manco a dirlo, da vecchie volpi DC) alla ricerca di "responsabili". L'approdo, come sanno i più stretti collaboratori del premier, potrebbe essere il voto parlamentare sul Recovery Plan, voto che dovrebbe tenersi entro gennaio. Voto che, nella intenzioni di Conte, potrebbe sancire la nascita del Conte Ter. In questo modo, sul Recovery, Conte sarebbe in grado di mettere Renzi con le spalle al muro sfidandolo a non votarlo oppure a ritirare i ministri. A quel punto i voti mancanti dei renziani verrebbero immediatamente sostituiti con quelli di un drappello di responsabili (si sta "pescando" tra gli eletti all'estero ma anche tra le fila dei centristi e tra gli stessi esponenti di Iv) sancendo così la nascita del Conte Ter. "Responsabili" che un domani potrebbero diventare parte integrante di una eventuale lista Conte future elezioni politiche.
Ps, la "caccia al responsabile", comunque, non sarà una passeggiata: il pallottoliere segna che ce ne sono 6 in meno rispetto a quanti ne servirebbero e alcuni si stanno addirittura sfilando: 3 di Toti e 3 di udc hanno fatto "ciaone" a "Giuseppi".