Palazzi & potere

Elezioni, Pd: La Procura continua a indagare in gran segreto su Tiziano Renzi

Elezioni, Pd: Un mese e mezzo fa risentito Alfredo Mazzei, il teste chiave dell' inchiesta

La Procura di Roma continua a indagare in gran segreto su Tiziano Renzi. Un mese e mezzo fa ha risentito Alfredo Mazzei, il teste chiave dell' inchiesta. Il padre del leader Pd è indagato con l' imprenditore campano Alfredo Romeo e con Carlo Russo per traffico illecito di influenze. Tiziano e il suo amico 34enne Russo - per i pm romani - "agivano previo concerto, sfruttando relazioni esistenti tra Tiziano Renzi e Luigi Marroni, Amministratore di Consip". L'ipotesi è che il Babbo e il suo 'compare' "si facevano promettere indebitamente da Romeo somme di denaro mensili, come compenso per la loro mediazione verso Marroni, in relazione allo svolgimento delle gare", scrive il Fatto.

L' ex tesoriere del Pd della Campania ha confermato la sua versione sulle confidenze che gli fece Romeo per la sesta volta, due a verbale e quattro coi giornalisti. Mazzei era stato già sentito come persona informata dei fatti il 2 gennaio 2017 dai carabinieri del Noe su delega dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano, dopo che aveva svelato l' episodio per la prima volta a La Verità, il 29 dicembre. La Repubblica il 2 marzo lo intervistò di nuovo e Mazzei aggiunse un particolare insignificante sul luogo di incontro: "una bettola". Finalmente Matteo Renzi si svegliò e chiamò il Babbo.