Governo M5s-Lega, Vincenzo Scotti : 'lasciamo che il cambiamento emerga'
Il presidente della Link Campus University Vincenzo Scotti sul nuovo governo M5s-Lega: "giudicare al termine mandato"
Scotti, il Presidente di Link Campus University : sì al governo del cambiamento
Governo M5S-lega. "Gli esami li faranno gli elettori. Qualcuno teme? Lasciamo che il cambiamento emerga e vedremo che cos'e'". Cosi' l'ex ministro Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus, l'universita' da cui vengono alcuni studiosi indicati come possibili membri del nuovo governo, commenta gli sviluppi sull'esecutivo M5S-Lega. "Il voto che c'e' stato ha determinato nella storia politica del nostro Paese una discontinuita' che fatica ad emergere nelle istituzioni, per cui il cammino non e' breve - osserva - passare da una campagna elettorale a una responsabilita' di governo, costruire un programma di discontinuita', ma anche di continuita' con le linee fondamentali del nostro quadro internazionale, necessita di pazienza. Lasciamo che le cose maturino".
Governo M5s-Lega, Vincenzo Scotti: il giudizio alla fine del mandato elettorale
In merito alla possibilita' di un vero governo di cambiamento l'ex ministro Dc Scotti riflette: "Non ci sono atti di fede in politica, ci sono costatazioni. Discutiamo delle Repubbliche che esistono e non di quelle che non sono mai esistite. Il voto ha creato una discontinuita', e questo e' un dato. Ora la discontinuita' deve manifestarsi. Sara' positiva? Sara' negativa? Vedremo dalla sue capacita' di svolta, ma non c'e' un giudizio ideologico. C'e' un processo che va giudicato al termine del mandato elettorale, se lo porteranno fino in fondo, o di un mandato piu' corto. Bisogna avere rispetto: la democrazia e' un arte difficile di governo".
"Non e' che l'Europa sia la santita' e che chi indica la necessita' di cambiamento sia un diavolo. Ci sono politiche europee che vanno corrette. Per esempio, quando abbiamo allargato il numero dei Paesi partecipanti, fu detto che ad ogni ingresso nuovo ci doveva essere una marcia verso una maggiore coesione. Ma questa non c'e' stata, domandiamoci perche'". "C'è una situazione di divaricazione tra aree forti e aree deboli, di fatto un'Europa a due velocita'. Chiediamoci cosa dobbiamo cambiare - osserva Scotti - non dando giudizi a priori: tutto quello che e' li' non si tocca o credere che si possa cambiare tutto. C'e' una doppia esigenza: di concretezza e di coraggio".