Il mistero degli stipendi Rai
Ma gli stipendi dei nuovi direttori dei Tg della Rai sono in linea con quelli dei loro predecessori? Si fermano a quel tetto dei 240 mila euro che era stato a suo tempo fissato per le aziende pubbliche ma che era stato superato già in epoca-Gubitosi? Oppure anticipano quell’autoregolamentazione nelle retribuzioni che il Consiglio di Amministrazione dovrebbe realizzare alla ripresa di settembre?
Il mistero è fitto. Ma solo apparentemente. Perché l’autoregolamentazione è di la da venire ed anche quando dovesse essere realizzata difficilmente potrebbe avere effetti retroattivi se non con l’adesione dei diretti interessati. Ma chi rinuncia di spontanea volontà ai diritti acquisiti ed accetta la decurtazione dello stipendio se non in seguito ad una imposizione di legge?
Il tetto dei duecentoquarantamila euro , poi, è stato cancellato dall’operazione dei bond finanziari realizzata nella passata consiliatura dal predecessore di Antonio Campo Dall’Orto. Se ne parla nelle polemiche sui giornali e nella commissione di Vigilanza ma sul piano pratico nessuno l’ha mai ripristinato, reso stabile e non aggirabile.
Rimane aperto, allora, il problema degli stipendi dei nuovi direttori. Che al momento non è risolto e che presumibilmente potrà trovare una risposta dall’esito delle trattative dirette tra il Direttore Generale-Amministratore Delegato ed i diretti interessati.
Auguri!