Marroni su Lotti: chi lo tocca muore. E pensa a un libro
Un veloce passaggio in ufficio, al mattino presto. E poi via da Roma, lontano dal Senato e da quel voto che ieri ha messo il timbro della maggioranza sulla decisione di cambiare i vertici di Consip. Di cacciarlo, in sostanza. «Hanno trovato il capro espiatorio. Del resto chi tocca Lotti muore» si sfoga l' amministratore delegato di Consip Luigi Marroni al termine di una giornata passata davanti al computer per seguire in diretta il dibattito a Palazzo Madama.
Un tempo vicino al Giglio Magico, scrive il corriere della sera, che lo aveva scelto per guidare la società per gli acquisti della Pubblica amministrazione, è stato lui a parlare davanti ai magistrati delle pressioni di Tiziano Renzi, il padre dell' ex premier, tirando nell' inchiesta anche il ministro dello Sport Luca Lotti. Da allora i rapporti con i renziani si sono interrotti.
Anche se il botta e risposta, a tratti violento, è andato avanti sui giornali. E potrebbe continuare ancora. Perché Marroni sta meditando di raccontare questi mesi difficili in un libro. Una sorta di memoriale che potrebbe riservare altre sorprese.