Occhio centrodestra, nasce Direzione Italia
Un po’ di Reagan-Thatcher, non solo lepenismo...
Dopo un lungo torpore, il weekend appena trascorso ha segnato il risveglio - forse - del grande addormentato della politica italiana: il centrodestra.
Era infatti incredibile l’idea che un po’ tutti dessero per scontata una gara Pd-M5s, con il centrodestra necessariamente ridotto a mesto candidato alla medaglia di bronzo. Tra l’altro, tra gli elettori astenuti e indecisi, il grosso viene proprio dagli elettori del vecchio Pdl, che da anni rifiutano nuove offerte politiche. Si sono ripresentati al voto del 4 dicembre per dire No a Renzi, ma ora (entro giugno, se si voterà presto, oppure entro dieci-undici mesi, se si voterà nel febbraio del 2018) devono decidere se e per chi tornare a votare.
Sabato hanno ricevuto una doppia offerta.
Da un lato, la manifestazione dei lepenisti-sovranisti, che fanno bene il loro mestiere.
Dall’altro, ed è l’opzione politica alla quale chi scrive collabora, la nascita di Direzione Italia, con Raffaele Fitto, oltre 20 parlamentari, una rete capillare sul territorio, e l’apporto di numerose e autorevoli personalità esterne. Il tratto distintivo di questa proposta è quello reaganian-thatcheriano: meno tasse, meno spesa, meno debito, meno pubblico, meno stato.
Era ciò che il centrodestra italiano avrebbe dovuto fare e non ha fatto. Ed è ciò che cercavano (e forse cercano ancora) proprio gli elettori astenuti. Per questo (e non lo dico solo per evidente coinvolgimento nel progetto) sarebbe interesse del centrodestra valorizzare anche questa proposta, anche questa “nuance”. Se invece i due volti saranno solo quello “nazareno” o quello “urlato”, la sensazione è che prevalga la voglia di rimanere minoritari.
Daniele Capezzone
Deputato Direzione Italia
d.capezzone@gmail.com
@capezzone