Paolo Maddalena: in esclusiva l'appello Vicepresidente emerito della Consulta
VOTIAMO NO ALLA SVENDITA DEL TERRITORIO E ALLA FINE DEL POPOLO ITALIANO
Su Affaritaliani l'appello finale per il NO alla riforma costituzionale Renzi-Boschi di Paolo Maddalena
Il voto del 4 dicembre sulla riforma costituzionale non è su Renzi, ma su una revisione abnorme della nostra Costituzione repubblicana e democratica, che mira ad eliminare l’ultimo ostacolo contro la speculazione finanziaria, costituito dalla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Infatti, l’eliminazione dell’elezione del Senato da parte dei cittadini, congiunta alla possibilità che con il ballottaggio una minoranza assuma la maggioranza parlamentare, consente al Governo e alla sua “maggioranza” di modificare agevolmente anche la parte prima della Costituzione nella quale sono tutelati i diritti fondamentali dell’uomo, obiettivo questo che vuole perseguire la finanza (si pensi al famoso documento del 28 maggio 2013 della JP Morgan e ai trattati internazionali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti da un lato, ed il Canada dall’altro: TTIP e CETA).
In sostanza il 4 dicembre si sceglie tra un sistema economico produttivo di carattere keynesiano, che ci ha procurato 30 anni di benessere nel secondo dopoguerra, e un sistema economico neoliberista e predatorio che ci ha provocato una disoccupazione senza precedenti e la fine di ogni attività produttiva sia nel campo dei beni reali che nel campo dei servizi pubblici essenziali. Da oltre 40 anni, attraverso leggi criminogene, la nostra Costituzione non viene attuata e si consente agli stranieri di mantenere pompe aspiranti della nostra ricchezza per utilizzarla fuori dall’Italia.
Il Sì alla modifica costituzionale rende lecita per il futuro una politica di totale subordinazione ai voleri di organi finanziari europei ed internazionali non eletti dal popolo italiano; insomma si chiede agli Italiani stessi di dire sì alla svendita di tutto il territorio e alla caduta in miseria dell’intero popolo.
Votare No è più che un dovere civico, è un dovere di coscienza e significa anche reagire agli inganni derivanti dalle soffocanti menzogne dell’attuale potere politico, che predica il cambiamento ma in realtà vuole mantenere in vita innumerevoli leggi che, da decenni, sono state emanate contro gli interessi del popolo e a favore delle multinazionali e delle banche private e vuole perpetuare nel tempo questo stato di cose.
Non si dimentichi che l’Art. 52 della nostra Costituzione afferma solennemente che “difendere la Patria è dovere sacro del cittadino”, e rientra in questo dovere tutelare gli interessi economici dell’intera popolazione attuando la sezione terza, parte prima, della Costituzione e opponendosi alla propaganda menzognera di quanti, in Italia e nel mondo, attraverso la revisione costituzionale, vogliono ridurci in schiavitù.
Paolo Maddalena, Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale
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