PD, liste elettorali: Matteo Renzi non farà prigionieri
Pd, sulle liste elettorali saranno possibili nuove scissioni
"Lasciate ogni speranza voi che entrate": parafrasando il sommo poeta sembra essere questo il leitmotiv sulla composizione delle liste elettorali nel Pd. Perché aperture o meno, coalizioni allargate o meno, il segretario dem punta a piazzare il maggior numero di fedelissimi possibile all'interno delle liste elettorali del proprio partito, scrive La Verità.
Almeno la metà delle candidature disponibili dovranno andare al Giglio magico e ai suoi adepti ovvero a coloro i quali i vari Boschi, Lotti ecc decideranno di candidare. E questo nel partito lo sanno tutti: "Finirà esattamente come ha fatto con tutti gli organismi dirigenti del partito dove ha voluto a tutti i costi la maggioranza assoluta senza lasciare spazio alle minoranze, pretendendo per la maggioranza anche la Presidenza del partito" raccontano fonti dem.
Ma se Renzi farà man bassa di candidature (chiaramente le migliori e le più sicure) gli altri che faranno? Saranno dolori. Perché dovranno, continua La Verità, spartirsi quel poco che rimarrà. E i conti non tornano. "Nei posti restanti tutte le candidature di Orlando, Franceschini ed Emiliano non entrano" spiegano dal Nazareno. Così come bisognerà trovare posto ai fedelissimi del vicesegretario Martina e del Presidente Orfini, non considerati parte del Giglio magico in sede di composizione delle liste elettorali. E con i sondaggi che danno il Pd sotto il 25%, ovvero sotto la tanto vituperata 'quota Bersani' la lotta per il seggio si farà all'ultimo sangue. Tanto che c'è già chi vede alle porte un'ulteriore scissione.