PD: E VERGOGNA E’ STATA, (E CHE VERGOGNA)!
A proposito delle recenti vicende piddine...
Nel 2007, al momento della fondazione del PD, pubblicai un libro intitolato Bisogna voler vincere. Per la comunicazione del Partito Democratico. Ho sempre sottolineato che il libro non si intitolava Bisogna saper vincere, ma voler vincere. Già era chiaro, come sempre è stato nella storia della sinistra o del centrosinistra italiani, che il problema era molto meno quello del saper fare le cose quanto di volerle fare in modo da essere uniti, seri e vincere. La conclusione vagamente shakespeariana del libro era “Il resto sarebbe vergogna”. Vorrei riproporre le ultime parole di quel libro con l’aggiunta dell’inevitabile commento: E vergogna è stata, (e che vergogna)! “…Una forza politica di centrosinistra, progressista e riformista… non deve assolutamente abbandonare il posizionamento, sia pur moderno e ragionevole, di rettificatrice della società, e la comunicazione non è solo immagine, non è solo un modo per vendere suggestioni. E’ invece lo specchio narrativo di un modo profondo di essere e deve esserlo non tanto e non solo per motivi etici, quanto perché se no non funziona. Non a caso, mentre parlavamo di marketing, di posizionamento, di target e di sistema integrato, abbiamo utilizzato più volte termini come serietà, buona volontà, onestà intellettuale, coerenza, impegno. Si tratta di parole che possono suonare come petizioni di principio, come appelli vani alle migliori intenzioni, come concetti generalissimi che scivolano via sulla durezza della realtà politica come su un piano inclinato. Ma a ben vedere sono l’unico antidoto vero all’antipolitica, l’unico elemento veramente nuovo di una politica nuova. E’ stato detto che un reale messaggio di novità, di serietà, di coesione, di impegno da parte del Partito Democratico costituisce l’ultima spiaggia per il centrosinistra italiano e per le culture politiche e per le visioni della società che in esso si esprimono; qualcuno ha anche scritto che però tanti leader sembrano non essersene accorti e confesso che ho l’impressione che questo qualcuno abbia ragione. Ma resta l’ottimismo: tutte le indagini ci dicono che le attese e le potenzialità sono molto grandi e gran parte dell’elettorato di centrosinistra cova la speranza di quello che nello sport si chiama un colpo di reni da parte dei gruppi dirigenti del Partito Democratico e di tutto il centrosinistra. Al di fuori di questo, il resto significherebbe l’irresistibile, storico desiderio di suicidio delle forze progressiste italiane, l’irresistibile libidine di consegnare il Paese a conservatorismi, populismi, o peggio, di ogni tipo e di ogni stile. Il resto, direbbe Amleto, sarebbe vergogna.” (2007)
Angelo Baiocchi