Palazzi & potere

Repubblica di Scalfari e Berlinguer alla Repubblica di Calabresi e Renzi

Cose che già sapevamo: dalla Repubblica di Scalfari e Berlinguer alla Repubblica di Calabresi e Renzi (dove non c'è più spazio per la questione morale - onestà, onestà, onestà)

 

La Repubblica di Eugenio Scalfari (intervistatore di Berlinguer) e quella di Ezio Mauro (definita dallo stesso nuovo direttore, con un sorriso, quasi una teocrazia) avevano fatto della questione morale - onestà, onestà, onestà - il cuore della propria linea editoriale, trasformando ogni piccolo scandalo in una nuova fase della nostra vita politica e creando anche le basi per una forma di proto-grillismo.

In nome di questo principio diventa tutto un -opoli. Tutto un Tangentopoli, un Calciopoli, un Criccopoli, un Trivellopoli. Tutto uno scandalo. Tutta una vergogna. E dunque: Onestà -onestà -onestà. Il nuovo direttore, Mario Calabresi, ha scelto, come ha fatto Renzi con il Pd, di nascondere sotto un tappeto il berlinguerismo, decidendo di non moraleggiare troppo sui Panama leaks (sorpresa), di non trasformare le inchieste dei magistrati di Potenza in una pagina di un Vangelo (doppia sorpresa), di non riempire di post -it gialli con su scritto "bavaglio" le pagine dedicate alla riforma delle intercettazioni (tripla sorpresa).

E' una nuova sinistra scrive il foglio, quella rappresentata da Repubblica, meno teocratica e più al passo con l' epoca renziana-napolitaniana, non in tutto naturalmente, in qualcosa, ma questo passaggio è comunque un segno dei tempi che ci dice bene quale sia la traccia da seguire per capire il cuore della sfida tra le due sinistre d' Italia. Ci sono due sinistre dentro la stessa sinistra.