Palazzi & potere
Rosatellum: 'non firmare', lettera Movimento 5 Stelle a Mattarella

Rispettosa lettera dei grillini al Capo dello Stato
E' di 26 cartelle e reca la firma dei capigruppo al Senato e alla Camera - che si firmano Sen. Giovanni Endrizzi e Dep. Simone Valente - la lettera che il Movimento 5 stelle ha inviato al Presidente della Repubblica per chiedere "un particolare momento di riflessione sul delicato vaglio che in base alle sue attribuzioni e' chiamato a svolgere: la promulgazione di una legge fondamentale per la democrazia come la legge elettorale". Si tratta, in sostanza, di una richiesta di rinvio alle Camere del Rosatellum, formalizzata in un testo datato 30 ottobre ed il cui testo integrale viene reso pubblico sul blog di Beppe Grillo. "Ci pare di poter affermare che i profili di dubbia costituzionalita', procedurali e sostanziali, l'opportunita' di ripristinare la pienezza di un vero esame parlamentare, la necessita' di sanare alcune aporie non solo formali ma anche sostanziali, suggeriscano una speciale meditazione da parte sua circa l'eventualita' di un rinvio del testo di legge alle Camere", si legge. "In ogni caso, se ella ritiene di limitare il suo potere di rinvio alle ipotesi di manifesta illegittimita' costituzionale di una o piu' disposizioni contenute nei testi di legge che e' chiamato a promulgare, gli argomenti di ordine squisitamente tecnico che le abbiamo sottoposto ci sembrano piu' che sufficienti - evidenziano i 5 Stelle - al fine di giustificare un Suo rinvio del testo".
"E' proprio in ragione della speciale importanza di questo passaggio che intendiamo sottoporre alla sua riflessione una serie di argomenti di ordine squisitamente tecnico che mostrano chiaramente e palesemente che le evidenti storture, sia formali, che sostanziali, attinenti alla fondamentale legge in questione non sono, come qualcuno afferma, di lieve impatto, ma possono avere un effetto dirompente sulla nostra democrazia e sulle nostre istituzioni", scrivono i 5 Stelle. "Questo vale - proseguono - sia per i contenuti della legge che per le sue modalita' di approvazione. Per quanto riguarda queste ultime, oltre agli argomenti tecnici che spiegheremo diffusamente, ci preme ricordare il giudizio della seconda carica dello Stato, che non e' espressione della nostra parte politica e che del Presidente della Repubblica e' il supplente: si e' trattato di un atto di violenza istituzionale. La nostra richiesta, tuttavia, si arricchisce ulteriormente di una ragione contingente e concreta: in assenza del suo intervento, si rischia che anche il prossimo Parlamento sia eletto con una legge che la Corte costituzionale potrebbe dichiarare illegittima. Per questo motivo riteniamo del tutto inappropriata la posizione di chi sostiene che per il giudizio sulla legge si possa serenamente attendere la pronuncia della Consulta, che invece arrivera' troppo tardi". "Certi della sensibilita' che lei sapra' mostrare alla luce di queste particolari circostanze, per le quali la richiesta che qui rispettosamente formuliamo non apparira' - sottolineano - come un tentativo di ingerirsi nelle sue prerogative ma come l'unica concreta possibilita' per evitare la catastrofe istituzionale di un nuovo Parlamento eletto con una legge illegittima , e' proprio con lo scopo di cooperare con lei che ci siamo sentiti in dovere di indirizzarLe questa missiva e nello stesso spirito attendiamo le Sue determinazioni".