Palazzi & potere
SE ANZICHÈ UN TERRORISTA, FOSSE STATO UN "NORMALE" ASSASSINO?
So che la storia non si fa con i “se”. Devo dire anche che non ho seguito cosa sia successo ai due poliziotti che a Sesto San Giovanni hanno fermato Anis Amri, il quasi certo autore della strage di Berlino, e che poi, dopo che il giovane tunisino aveva reagito sparando e ferendo uno dei due, hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso. Quindi quello che sto per scrivere è un discorso due volte a vanvera: perché è basato su un “se” e perché è disinformato. Esposta questa giustificazione preventiva e non richiesta vi propongo una riflessione che mi è venuto di fare.
Anis Amri era sospettato di un crimine clamorosamente mediatico e tutta Europa, a cominciare dalla Germania, che ci ha ringraziato, ha puntato gli occhi su quanto accaduto in Italia ed ha provato sollievo. Questo ha rappresentato la fortuna, che ritengo duri tuttora, dei due poliziotti. Il loro comportamento è stato lodato dalle nostre autorità e, credo, dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Credo, dico credo perché, lo ribadisco, non sto seguendo a fondo la vicenda, che finora a nessun pm e forse anche a nessun pasionario/a della stampa della sinistra radicale, sia venuto in mente di ipotizzare accuse o processi mediatici per eccesso di legittima difesa, omicidio preterintenzionale etc. Forse mettere i due sotto accusa rappresenterebbe agli occhi del mondo un po’ troppo anche per l’Italia che ama svisceratamente farsi del male.
Premesso che in ogni caso l’accertamento dei fatti è doveroso da parte della magistratura e della stampa, mi domando: cosa sarebbe successo ai due poliziotti (lasciamo qui completamente perdere la storia dei loro post fascisti su Facebook che nella questione non ha alcuna rilevanza giuridica) se l’ucciso, anziché un sospetto terrorista rapidamente diventato una celebrità mondiale del male, fosse stato un tunisino o chiunque altro gravemente sospettato di una colpa a visibilità locale, tipo aver rubato in una casa e di aver ucciso il proprietario o aver assassinato un tabaccaio durante una rapina?
Ok, la storia non si fa con i “se”, ma è probabile che, nonostante il sospetto avesse sparato per primo, una bella grana da parte di una procura i due poliziotti l’avrebbero avuta, un po’ di acida perplessità da parte di una parte della stampa l’avrebbero dovuta subire. Magari avrebbero incontrato un po’ più di indulgenza se l’ucciso avesse ammazzato una donna, dato che oggi è ormai pacifico che è mediaticamente più grave uccidere una donna che un uomo.
Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica