Palazzi & potere
USA: D'AGOSTINO, ESTABLISHMENT MANDATO A QUEL PAESE DAI LAVORATORI

Roberto D'Agostino, conversando con l'AdnKronos, commenta così l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi. "Sondaggisti e politologi vivono ancora nel '900 -attacca D'Agostino- fra sondaggi fatti chiamando sui telefoni fissi e interpretazioni maturate nei salottini radical-chic, dimenticando cha dal 2000 siamo entrati in un'altra era dove internet è pervasivo". "Chi aveva fatto un sondaggio in rete all'epoca della Brexit aveva scommesso sull'uscita dell'Europa della Gran Bretagna, chi ha un secolo di ritardo sulla realtà non poteva prevederlo come non poteva prevedere la vittoria di Trump", prosegue D'Agostino.
"Bastava poco a capire che i lavoratori americani avrebbero deciso di mandare a quel paese il Partito Democratico che ormai rappresenta i veri padroni come Mark Zuckerberg e Bill Gates, il vero establishment americano e mondiale responsabile -sostiene D'Agostino- di una globalizzazione che ha massacrato i lavoratori, il ceto medio statunitense". "Chi ha perso peso sociale, benessere, sicurezze ha deciso di farla pagare a chi ci ha guadagnato -scandisce D'agostino- come chi fa lavorare messicani e portoricani alla metà dei lavoratori americani e non assume più questi ultimi". "Più che votare per qualcuno gli americani hanno votato contro qualcuno: non hanno sottoscritto il taglio di capelli o il modo di fare con le donne di Trump, lo hanno scelto perchè pensano che questo gli restituisca voce in capitolo", aggiunge D'Agostino.
Quanto agli aspetti 'improponibili', secondo tanti, di Trump: "Sembra di sentire quello che si diceva, si scriveva quando Reagan correva per la Casa Bianca -dice D'Agostino- il disprezzo di chi lo definiva 'un attore di serie b', pur essendo già stato Governatore della California". "Poi Reagan vinse e gli anni '80 furono i più belli della nostra vita, una vera e propria belle epoque. A contare tantissimo è poi lo staff che un presidente si porta alla Casa Bianca, sempre gente preparatissima. Lo staff economico di Reagan ha cambiato il mondo", conclude D'Agostino.