Politica

Pd: Bindi, Prodi e Veltroni per il Quirinale. Partita la sfida fra le correnti

di Paola Alagia

Il segretario alle prese con le diverse anime del partito, dalla scelta del Sindaco di Roma a quella del Presidente della Repubblica: ecco chi sono i papabili

Il Pd targato Enrico Letta è tutt’altro che ‘de-renzizzato’. Le correnti, insomma, vivono e lottano ancora in casa dem. Casomai sono in procinto di nascerne di nuove, se si pensa all’attivismo di Goffredo Bettini. Insomma, se il segretario pensava di liberarsi delle diverse anime democratiche con un colpo di spugna, ha fatto male i suoi calcoli. “In realtà, Letta è persona intelligente. Difficile, quindi, che avesse questo obiettivo. Il problema – racconta un insider – è che pur volendo solo mandare un messaggio chiaro di cambiamento, non si è mosso benissimo. E, quindi, è normale che le varie correnti non l’abbiano presa bene”. Con quale risultato? “Quello di aizzarle. Ragion per cui non lasceranno certo cadere il guanto di sfida”.

Letta, agitando il vessillo delle quote rosa, avrà pur incassato il risultato delle due donne capigruppo alla Camera e al Senato, ma il metodo seguito, raccontano al nostro giornale, non gli consentirà una navigazione tranquilla. Quanto accaduto al Senato con l’elezione di Simona Malpezzi è una spia importante. Tanto per cominciare, è stato proprio il capogruppo uscente Andrea Marcucci, esponente di spicco di Base riformista, ad indicare il nome del suo successore. Non solo, ma lo stesso Marcucci ha di recente riunito un gruppo di parlamentari della sua corrente per dare ancora maggior peso al pensiero liberal riformista nel partito. “In pratica, Marcucci, dopo il controcanto al segretario a colpi di battute, fa sapere a Letta che non lo ha affatto azzerato. E che al Senato non si può prescindere da lui – è l’analisi che fa con Affari una qualificata fonte dem –. Tra l’altro, in qualche modo, Marcucci ha mandato anche un messaggio a Luca Lotti e Lorenzo Guerini per aver mollato troppo presto gli ormeggi, piegandosi alla sua sostituzione alla guida dei senatori Pd”.