Politica

Pd, ora si teme l'addio di Guerini. Ed è rischio fuggi-fuggi. Tutti i nomi

Di Alberto Maggi

Terremoto nel Pd dopo l'uscita di Enrico Borghi



Fonti qualificate della minoranza del Pd non escludono un clamoroso colpo di scena, ovvero l'addio addirittura dell'ex ministro della Difesa, presidente del Copasir Lorenzo Guerini, già leader di Base Riformista che ha perso le primarie (sosteneva Bonaccini). Non solo, anche l'attuale membro della segreteria del Pd, il senatore di Varese Alessandro Alfieri, potrebbe lasciare presto il partito di Schlein. Il tutto accade nonostante il Terzo Polo sia decisamente meno attrattivo di prima con la rottura tra Carlo Calenda e Renzi e ciò significa che il malessere all'interno del Pd è davvero forte e profondo.

Ma ci sono anche altri esponenti importanti che avrebbero - condizionale d'obbligo - la valigia in mano. Ad esempio a Milano nomi di spicco che potrebbero abbandonare i Dem della "massimalista" Schlein sono quelli di Patrizia Toia e Fabio Pizzul. Ma non finisce qui. Occhi puntati anche su un nome di peso torinese: Davide Gariglio. E le indiscrezioni non si limitano al Nord. A Roma ad esempio Patrizia Prestipino potrebbe lasciare il Partito Democratico, così come Lello Topo a Napoli e Giuseppe Lupo in Sicilia.

E infine anche in Sardegna attenzione alle prossime mosse di Gavino Manca. Nomi importanti per i rispettivi territori che rappresentano anche voti per il Pd. Sicuramente Schlein ha ricevuto ieri a Milano molti applausi ma spostandosi forse troppo a sinistra rischia di perdere una parte importante di dirigenti (e di elettori) moderati e cattolici. E l'addio di un uomo navigato e di un big storico per il Nazareno come Borghi lo dimostra in modo inequivocabile.