Politica

Pd ostaggio del renziano Lotti. Zingaretti in difficoltà cerca di arginarlo

Lotti-Zingaretti, Incontro al vertice con l’ex ministro imputato. Dal Nazareno dicono: "nessuna solidarietà". Ma i lottiani dichiarano l'esatto opposto

Alla vigilia dei ballottaggi, in cui il Pd si gioca l’amministrazione di diversi capoluoghi, c’è un’altra gatta da pelare per il segretario dem. Come scrive il Fatto Quotidiano, ieri al Nazareno c’è stato l’incontro con Lotti, già programmato da tempo per discutere degli equilibri interni, in cui Zingaretti ha cercato fare pressione su Lotti, e di indurlo a capire la poca opportunità del suo modo di agire. Come spiegano i neo-vertici del partito, Lotti trattava non per conto del Pd, ma per conto suo. L’ex sottosegretario ha ribadito quello che aveva già detto pubblicamente mercoledì sera. Ovvero che i suoi comportamenti sono stati improntati all’assoluta correttezza. Il neo segretario dem però sta cercando di non provocare un ennesimo terremoto interno al partito e sta cercando di dipanare la matassa sotto traccia senza troppi scossoni.

Molta confusione c’è stata dopo l’incontro, con aspetti anche comici perché alla fine del vertice al Nazareno esce un’agenzia stampa (LaPresse), secondo la quale Zingaretti avrebbe espresso “solidarietà” a Lotti. Subito dopo corretta da un ’Ansa , che così scrive, a scanso di equivoci: “Fonti della segreteria hanno precisato: ‘nessuna solidarietà, il segretario nell’incontro ha solamente ascoltato la ricostruzione dei fatti dell’on. Lotti’”. Ma i racconti divergono: secondo gli uomini di Zingaretti, sono stati i “lottiani” a fornire la prima versione dei fatti. Secondo questi ultimi, si è trattato solo di un errore. Quel che è certo, è che il clima nel Pd torna a essere il solito: veleni, sospetti, guerre e congiure, nonostante la buona volontà di zingaretti di tenerlo a bada.

A fronte di quanto sta accadendo Zingaretti, scrive sempre il Fatto Quotidiano, non ha il potere politico all’interno del suo partito per poter agire in autonomia: Lotti, nonostante non abbia alcun incarico ufficiale nel Pd, è il capo di Bri (Base Riformista), la corrente che conta più parlamentari: sono 74 su 163 complessivi. Che sommati ai 10 dell’area Giachetti diventano 84. Gli “zingarettiani” veri e propri non sono più di 13. Insomma, almeno a livello parlamentare il segretario del Pd è ostaggio di Lotti. Al quale, peraltro, risponde Andrea Marcucci, capogruppo in Senato. Anche e soprattutto per questo Zingaretti chiede da settimane le elezioni. Ai vertici del Nazareno continuano a ribadire che “non c’è nessuna indagine in corso” ma ammettono che “una questione di opportunità politica ovviamente c’è”. Il segretario aspetta di superare i ballottaggi per annunciare la nuova segreteria.