Politica

Poletti e Fedeli solo ciliegine sulla torta

Poletti e Fedeli

Il mondo implode.

Il combinato disposto della Brexit e della vittoria di Trump corroborato e sorretto da populismi locali sta cambiando la geopolitica planetaria. Il tutto ha un solo nome: protezionismo e una conseguenza: dazi.

Si torna ad un’epoca pre-globalista in cui il concetto di nazione, grippo o clan qual dir si voglia la gioca da padrone. E non poteva essere che così e paradossalmente è stato proprio un eccesso di liberismo e globalizzazione selvaggia a far invertire il pendolo e a farlo tornare indietro. Si tratta di fenomeni sociologici solo in minima parte gestibili (e con grande difficoltà) dalla politica.

Eppure i segnali che la classe dominante, l’élite per dirla alla Auguste Comte, aveva avuto ed in abbondanza, ma ha continuato ciarlare di immigrazione selvaggia e finanza quando la gente cominciava a perdere il lavoro a causa principalmente proprio della crisi finanziaria distruttiva e niente affatto passata del 2008.

E così invece che andare con gli operai i partiti di sinistra andavano invece con gli amministratori delegati e questo ha aperto una prateria al populismo di destra che ha sol riempito un vuoto pneumatico naturale per così dire. E lo ha fatto in tutto il mondo con il risultato attuale. Ed ora assistiamo ai fastidiosi lamenti proprio di quella élite disarcionata o in via d disarcionamento che blatera dagli attici e dalle feste con le tartine al caviale professando ideali di uguaglianza e giustizia propri oda loro traditi ogni giorno.

Il caso del povero “ministrone” Poletti è solo l’ultimo ed esemplificativo. Questa è gente che ha fatto carriera, come la ministra dell’Università Valeria Fedeli (terza media e tentativo di tarocco del CV), solo con consorterie sindacali e politiche e da lì si permette pure di prendere per i fondelli chi non riesce a trovare lavoro.

Ma il problema a ben pensarci non è tanto Poletti o Fedeli ma chi non interviene per mandarli a casa se non altro per evitare atti ci masochismo in vista delle prossime elezioni. Intanto, come conseguenza, l’élite dovranno rinunciare al Thè inglese che sarà pesantemente daziato.