Politica
Politica senza più partiti e substrati ideologici: così trionfa la videocrazia
La politica ha perso ormai il binomio azione-immaginazione: siamo ai partiti non partiti, assenti di qualsiasi substrato ideologico e di democrazia interna
Non secondaria l’assenza, ormai, di qualsiasi substrato ideologico e di democrazia interna all’organizzazione, che non consente selezione né l’auspicata formazione di una classe dirigente. Ed ancora, la mancanza di predisposizione dei leader alla più elementare conoscenza della psicologia delle folle li induce a fraintendimenti della quotidianità, se non a madornali errori.
Crisi della politica, evanescenza dei partiti hanno causato, come evidenziato da Giovanni Sartori, l’avvento della video-politica, divenuta centralità e presenza per politici di ogni spessore e formazione permanente per l’opinione pubblica, purtroppo con un’influenza direttamente proporzionale all’impoverimento del personale politico e alla diffusione del politicantismo.
Erasmo da Rotterdam, or sono cinquecento anni, ricordava che il linguaggio può essere strumento di guerra; non casualmente i titoli delle prime pagine e la video-politica, usano con dovizia termini come frizioni, conflitto, duelli, scontri, sfide, guerra, costume funzionale alla modalità più di successo nella nostra informazione, quella di stimolare nette contrapposizioni e funzionali inciuci.