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Politica
Prima difende, poi attacca Vannacci. Chi ha tirato le orecchie a Mentana?
Enrico Mentana e Generale Vannacci

Mentana attacca il Generale Vannacci ma prima lo difendeva. Chi gli ha tirato le orecchie?

 

 

Enrico Mentana è in ambasce per il Generale.

Di quale Generale si parla?

Ma di lui naturalmente. Del pluridecorato Generale Vannacci, ex capo dei paracadutisti della Folgore, che ha scritto il libro - rivelazione di questa estate, “Il mondo al contrario” che si è insediato stabilmente al primo posto nelle vendite su Amazon, a riprova di quanto siano sentite dai cittadini le tematiche trattate.

Ma cosa ha fatto il Generale di così grande da passare immediatamente alla notorietà nazionale?

Ha scritto semplicemente quello che tutti sanno ma nessuno –o pochi- hanno il coraggio di dire e cioè che “il re è nudo” e cioè che siamo sotto le dittature delle minoranze, del devastante “politically correct”, della “ideologia woke”, del “fluidismo transgender”, del climatismo apodittico, del “femminismo acido” e chi più ne ha più ne metta.

Noi lo avevamo chiamato “mondo alla rovescia” ma il concetto è identico.

Ne abbiamo parlato in tempi non sospetti qui: e anche qui.

Dunque il Generale ha semplicemente accostato il suo alto ruolo istituzionale ad una cosa ben nota ma l’effetto, questa volta, è stato deflagrante.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha immediatamente punito Vannacci cadendo nella più classica delle ingenuità o forse delle trappole: il giorno dopo si è ritrovato completamente da solo con il vice - Primo Ministro Matteo Salvini che si è schierato con il Generale insieme a tutto il governo.

Capita –magari in buona fede- ai troppo zelanti o a chi non ha capito ancora bene che chi ha votato il centro – destra la pensa esattamente come il Generale.

A questo punto però sono spuntati i ditini di sinistra di cui uno dei più rilevanti è stato quello del direttore del Tg La7 Enrico Mentana, già socialista craxiano.

Il ditino è andato tosto e ratto a pigiare su Instagram componendo la lamentatio:

“Ma quanto tempo dovremo perdere ancora dietro il libro di un generale, gonfio dei più beceri argomenti, mille volte già sentiti, su sessualità, immigrazione e diritti civili?”.

Ed ancora:

“Abbiamo contemporaneamente un deficit di natalità che mette a rischio il futuro produttivo e quello pensionistico, la necessità immediata di coprire centinaia di migliaia di posti di lavoro per cui non si trova personale, ma anche un flusso incontrollato di migranti di problematica gestione, un impoverimento dei lavoratori a basso reddito con stipendi erosi dall’inflazione, uno Stato dei conti pubblici che ci impedisce adeguate manovre sociali, l’attuazione del Prr avvolta dalle nebbie di ritardi e inefficienze (e l’elenco sarebbe ancora lungo)”.

E poi la conclusione:

“Bene, con tutto ciò la politica corre dietro a un bislacco compendio di luoghi comuni retrogradi, solo per lanciare segnali agli elettori a dieci mesi dalle europee, quando del libro del generale Vannacci si (sic!) non parlerà più (sempre che qualcuno non lo candidi…)”.

Insomma sor Mentana si scaglia contro il governo con la particolare acidità di fare ricorso volutamente all’enciclopedia Treccani dei Luoghi Comuni.

Senza contare che i migranti aumentati sono colpa proprio della gente come lui che li invita un giorno sì e l’altro pure a sbarcare sulle nostre coste.

Mentana dimentica solo una cosa e cioè il classico: “(non) piove governo ladro!”, aggiornato ai nuovi tempi, appunto, climatici.

Mentana è uno di quelli che naviga contro corrente non perché è convinto di quello che dice ma perché sa che il suo “pubblico” questo vuol sentirsi dire e deve mantenere la cadrega su cui è seduta dai tempi biblici.

Un piccolo particolare fa riflettere a tal proposito; prima del post su Instagram Mentana aveva pubblicato un post su Facebook in cui parlava di “caccia alle streghe” per la vicenda di Vannacci, su una posizione che sembrava addirittura filo – governativa tanto, da essere stata elogiata da Stefano Zurlo su Il Giornale. I suoi follower lo avevano aggredito ricordandogli il suo passato berlusconiano.

Poi ha cambiato idea. Qualcuno gli ha dato una bella tirata d’orecchie?

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