Politica

Primarie Pd, con Elly Schlein segretaria è rivoluzione: tutti i nomi

Di Lorenzo Zacchetti

Svolta storica nel centrosinistra: è la prima segretaria-donna del Pd. Ora cambia tutto (o quasi). Il piano per evitare le scissioni

La primavera del Pd che rinasce

Stefano Bonaccini merita il massimo rispetto: è un ottimo amministratore locale, un politico di professione e dal pedigree PCI di quelli nobili, di quando ancora esistevano le scuole di politica che filtravano gli incapaci, interdendo loro l'accesso alle stanze del potere. E' anche un grande signore, come ha dimostrato con uno dei concession speech più nobili che la politica italiana ricordi. Ma gli elettori lo hanno visto come l'ennesimo capo della “ditta”, una scelta di continuità che il Pd di oggi non poteva permettersi. Vanno benissimo le best practice dei territori, ma ai Dem serviva uno scossone: basta coi soliti noti, con gli eletti sovrapposti agli organismi dirigenti e i capocorrente sempre impegnati a decidere tutto in riunioni ad alto tasso di testosterone. Il popolo del centrosinistra ha scelto l'azzardo ragionato di Elly Schlein: giovane, donna e con un passato da scissionista civatiana, caratteristica – quest'ultima – che ha provocato qualche travaso di bile ai più ortodossi, ma non certo agli elettori.

La segreteria di Elly Schlein – i nomi

“Elly Schlein è la novità, ma dietro di lei ci sono i soliti noti: Franceschini, Boccia, Zingaretti, Bersani...”. In questa obiezione, vagamente misogina, si nascondeva soprattutto la mancanza di visione di chi non conosce bene la nuova segretaria del Pd, che fin dai primi passi della sua candidatura ha messo alla porta chi proponeva il proprio sostegno in cambio di una poltrona prossima futura. Certo, ora dovrà dimostrare coi fatti di saper governare un partito già dilaniato dagli scontri di corrente ed è per questo che un ruolo di peso andrà subito offerto proprio a Stefano Bonaccini, col quale peraltro ha già governato in Emilia-Romagna. Il partito non si può spaccare tra vincitori e vinti, altrimenti sarà un partito a metà. Cedere alle furbe lusinghe di Maria Elena Boschi, per conto del Terzo Polo, sarebbe da ingenui. Non è più tempo per queste dicotomie: semmai bisogna allargare il consenso, ma in questo Schlein pare giù sulla buona strada. Eletta la segretaria, ora inizia la partita della segreteria, puzzle ben più composito.