Politica

Primarie Pd, con Elly Schlein segretaria è rivoluzione: tutti i nomi

Di Lorenzo Zacchetti

Svolta storica nel centrosinistra: è la prima segretaria-donna del Pd. Ora cambia tutto (o quasi). Il piano per evitare le scissioni

Vinta nettamente la sfida nei circoli, dove aveva pesato soprattutto l'ampio sostegno trasversale da parte delle diverse correnti, Stefano Bonaccini è dovuto ripartire da zero a zero con le primarie aperte, una sorta di avventura in mare aperto senza nemmeno la bussola, viste le diverse incognite dettate dalla congiuntura politica. Certamente, Schlein sapeva di contare un'ampia fetta di quel centrosinistra che non si riconosce nel Pd (o almeno non sempre), ma che è riuscita a cambiarne il corso della storia. Bonaccini aveva già sparato le sue cartucce tra gli iscritti e aveva quindi le sue buone ragioni per temere il confronto aperto. 

Il tema di fondo era di tipo numerico: quanti “simpatizzanti” avrebbero preso di assalto i gazebo, in tempi di astensionismo record e gigantesca sfiducia verso la politica? Se la curva della partecipazione avesse proseguito naturalmente verso il basso, Bonaccini avrebbe vinto con le mani in tasca. Invece il sorprendente dato delle ore 13.00, con l'affluenza già schizzata alla soglia dei 600.000 votanti, aveva fatto suonare l'allarme rosso. Contemporaneamente sono entrati in fibrillazione entrambi i comitati: all'unisono è partita una raffica di telefonate e messaggi WhatsApp finalizzata a scuotere gli indecisi e mobilitare fino all'ultima freccia nella faretra. Il risultato finale ha spazzato via ogni dubbio, prestandosi a una lettura politica molto chiara, ma da scomporre punto per punto:

A sinistra il cuore batte ancora

Il Pd non è affatto morto, anche se ha fatto di tutto per sembrarlo. Nonostante sondaggi drammatici, ha tenuto botta anche alle ultime regionali, mantenendo una percentuale dignitosa e resistendo all'Opa da un lato di Conte e dall'altra di Calenda/Renzi. Queste primarie rappresentano un'ulteriore prova di orgoglio: il corpaccione sarà pure stanco e ferito, ma a sinistra c'è ancora un cuore che batte. Il Pd continua a rappresentare la principale forza di opposizione alla destra-centro di governo.