Politica

Quirinale, Cerasa: "Renzi? Gioca su due tavoli"

di Paola Alagia

Corsa al Colle, ne parliamo con Cerasa, direttore de Il Foglio: "Il centrosinistra fino all’ultimo momento utile non tirerà fuori un nome per evitare la conta"

Parla Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio: “Penso che il centrosinistra punti su Draghi. Fino all’ultimo momento utile non tirerà fuori un nome per evitare di arrivare a una conta e creare una contrapposizione tra fazioni. L’obiettivo del Pd è evitare di rompere la maggioranza che attualmente sostiene il premier”

Lunedì prossimo le urne per l’elezione del presidente della Repubblica saranno ufficialmente aperte. Mancano sei giorni ancora e poi i grandi elettori entreranno in campo. Alle forze politiche, dunque, non resta che poco tempo per definire e affinare le rispettive strategie.  Affaritaliani.it ha parlato della corsa al Colle con il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, per raccogliere le sue impressioni e previsioni.

Direttore, partiamo da Berlusconi. E’ solo tattica, come sostiene Renzi?
Penso che Berlusconi non abbia possibilità di essere eletto, ma penso anche che fino all’ultimo istante proverà ad essere in campo. Salvo capire che i voti sui quali conta sono inferiori a quelli previsti. In quel caso farà un passo indietro.

Il centrosinistra, invece, perché non tira fuori un nome?
Penso che il centrosinistra punti su Draghi, ma non può farlo senza che ci sia una condivisone sul suo nome. Credo che fino all’ultimo momento utile non tirerà fuori un nome per evitare di arrivare a una conta e creare una contrapposizione tra fazioni. L’obiettivo del Pd, che mi pare saggio, è evitare di rompere la maggioranza che attualmente sostiene il premier.

Non sarà anche perché, con un M5s in cui tanti spingono per un Mattarella bis, rischia di sfaldarsi anche l’asse Conte-Letta?
Se il segretario Letta non ha alcun tipo di ostilità, anzi sarebbe a favore di una candidatura di Draghi, nel Pd il fronte che spinge per Mattarella è molto forte, come nel M5s. Ma non vedo rischi all’orizzonte. Pd e M5s reggeranno insieme.

Vede più traballante l’unità del centrodestra?
In teoria, il centrodestra rischia di più. Ma perché ha in mano il pallino, ha più voti del centrosinistra e sulla carta sarebbe a un passo dal poter eleggere quasi da solo il presidente della Repubblica. Alla fine, però, credo che il cdx troverà una soluzione per procedere in maniera compatta.

E magari convergere su Draghi?
Continuo a pensare che il premier sia l’opzione che crea molti problemi, ma al tempo stesso ne risolve anche di più.  

Renzi ha in mente qualcosa? Più probabile che alla fine giochi di sponda col centrodestra o col centrosinistra?
Renzi si tiene aperte tutte le porte e credo che stia giocando su due tavoli. Il primo è stimolare il centrodestra a presentare un candidato che possa esser trasversale. Il secondo è costruire le condizioni che possano permettere una candidatura di Draghi.

Se Draghi fosse eletto presidente della Repubblica, quale governo ci aspetta?
Penso che sia molto probabile un governo guidato da un tecnico, con una maggiore politicizzazione dei ministeri. Immagino un profilo alla Colao a capo dell’esecutivo. Ecco, quello Draghi-Colao potrebbe essere un duo interessante. È fantapolitica, ma sarebbe uno scenario non del tutto impossibile. Aggiungo un’altra cosa.

Prego.
Credo che quando Salvini chiede una maggiore presenza di politici all’interno del governo avanzi una richiesta legittima, giusta. Anche se poi, all’atto pratico, potrebbe tradursi in una maggiore presenza di politica più che di politici.

L’ipotesi di un voto anticipato non la prende in considerazione?
Proprio no. Non vedo questa possibilità.