Politica

Raggi stadio gratis, Di Maio convegno con Gianni Letta: M5s sempre più "Casta"

Marco Zonetti

Biglietti gratuiti, tribune Vip, resort di lusso, conferenze con nemici storici... i grillini sono ormai sempre più simili a chi prima attaccavano

"Calcio e tennis, la Raggi scrocca otto biglietti". E' Giampiero Timossi del Giornale a dare per primo la notizia bomba. "Tutti gratis", aggiunge. "Tre per la finale di Coppa Italia, cinque per quella degli Internazionali di tennis. È il palmares di Virginia Raggi, sindaca di Roma. Il tutto in una settimana: un record. In squadra con lei anche l'ex marito e il figlio". 
"Domenica, poi", continua Timossi, "sono arrivati i rinforzi: Daniele Frongia, già vicesindaco di Roma e ora assessore allo Sport. Accompagnato dal figlio, ça va sans dire. Avete preso nota? Fanno cinque biglietti. Gratis. Per la finale tra Zverev e Djokovic. Così, tanto pe' magnà". 
Per tutto il fine settimana hanno tenuto banco le polemiche seguite alla dichiarazione di Beppe Grillo sui "nuovi francescani", dichiarazione da cui ha preso le distanze lo stesso Vaticano tramite Monsignor Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. Ma come, francescano Beppe Grillo? Quello con la villa a Malindi e le foto sugli yacht di lusso? 
E che dire di Luigi Di Maio che, invitato alla presentazione del libro di Vito Cozzoli al Centro Studi Americani, si è trovato affiancato a Maria Elena Boschi, a Gianni Letta e a Giovanni De Gennaro, criticatissimo capo della polizia ai tempi del G8 di Genova?
Il "virgulto" per una volta senza la sua Virgulti avrebbe preteso di non sedersi accanto a Boschi e Letta, e al momento di stringere la mano alla prima, si è premurato di sfoggiare una cera disgustata tutta pro attivisti, che si sono poi sbizzariti nei soliti insulti inenarrabili all'ex Ministra per le Riforme Costituzionali.
Certo, lo stesso Di Maio appariva imbarazzatissimo... lui seduto a pochissimi centimetri da Maria Elena Boschi e, soprattutto, da Gianni Letta, che ha attraversato da protagonista tutta la Prima e la Seconda Repubblica e che, fino almeno a ieri, era uno dei personaggi più odiati e bersagliati dal m5s!
Mettiamoci anche le recentissime "aperture" alla Chiesa cattolica, mettiamoci gli inviti a Harvard, mettiamoci gli inviti a Londra, i convegni con amministratori delegati, ministri, boiardi di Stato e presidenti di Confindustria Digitale ed ecco che, agli occhi degli osservatori anche poco attenti, si prefigura uno scenario fino a poco tempo fa impensabile per il m5s. Il partito sedicente antisistema, a quanto pare, nel sistema ci sguazza come un pesciolino rosso in una tranquilla e sicura boccia di vetro. E del "sistema" come si vede per Raggi e Frongia con i biglietti gratuiti, si cerca di prendere anche i benefici, per quel che si può. 
Come la "Casta" che un tempo attaccavano forsennatamente, i pentastellati sono 24 ore su 24 in Tv, senza contraddittorio. Come la "Casta" che un tempo esecravano, i pentastellati querelano le "voci coraggiose contro il sistema". Come la "Casta" che un tempo sbugiardavano sui social, oggi i pentastellati scappano dai giornalisti e dalle domande scomode (come dimenticare Rocco Casalino che insegue alla chetichella Roberto Fico e Alessandro Di Battista oper sfuggire alle domande dei cronisti sulla Cassimatis?)
Il m5s, nato come partito antiCasta, con l'ingresso nelle istituzioni, è ormai diventato "Casta" a sua volta come già aveva preconizzato The Economist nel famigerato "endorsement" a Virginia Raggi prima delle elezioni. Un presunto encomio che, tradotto con attenzione come aveva fatto Affaritaliani, era invece la profezia della trasformazione avvenuta da movimento a partito a tutti gli effetti, un partito di cui la sindaca romana è l'emblema principale e, di questo passo, forse anche la tomba.