Politica
Rai: Foa-Salini, tensione alle stelle. Andreatta ad? Strada in salita
De Bortoli presidente? Tiepido consenso dalla maggioranza
Di Sempione Mazzini
La voce della coscienza in casa Rai
La parola d'ordine è: nessuna fuga in avanti. Quando mancano pochi mesi alla presentazione del bilancio della Rai e, soprattutto, al rinnovo dei vertici di viale Mazzini, ogni singolo spostamento di pedina è guardato a vista. In maniera garbata, nell'ultimo ufficio di presidenza, la Vigilanza ha "intimato" all'amministratore delegato di non azzardare nomine o promozioni a sorpresa. La Lega, addirittura, ha preannunciato un esposto alla Corte dei conti qualora nelle sedi regionali scoperte da anni venissero nominati direttori senza le carte in regola (una scorciatoia, pensano i più maliziosi, per consentire poi una causa di lavoro contro la Rai e ottenere formalmente il ruolo di dirigente, e relativo stipendio fino a 240.000 euro all'anno).
Ai piani alti di viale Mazzini la tensione tra l'ad Fabrizio Salini e il presidente Marcello Foa è alle stelle: il motivo è la presentazione del bilancio. Una partita complessa, molto complessa, al punto tale che l'azienda ha dovuto diramare una nota ufficiale per confutare alcune indiscrezioni sullo stato dei conti. "In merito ad indiscrezioni sullo stato economico aziendale, la Rai ribadisce ancora una volta che il Bilancio 2020 consolidato di Gruppo chiuderà in pareggio, un risultato non scontato visto il forte impatto degli effetti del Covid 19 sia per quanto riguarda i ricavi pubblicitari che per gli introiti derivanti da canoni speciali.
Per quanto riguarda il Budget 2021, il risultato netto (-57 milioni di euro) è in miglioramento rispetto al Budget 2020 (-65 milioni) ed è compatibile con il contesto generale dovuto agli effetti del Covid-19 e con le dinamiche degli anni in cui si svolgono i grandi eventi sportivi (che vedono la Rai impegnata in modo particolare, nel 2021 con Europei di calcio e Olimpiadi) nei quali l’Azienda ha spesso registrato, dal 2006 ad oggi, risultati negativi con punte fino a -244,6 milioni di euro nel 2012. Si rammenta anche che dal 2018 al 2020 l’Azienda ha sempre chiuso il bilancio in pareggio", recita il dispaccio dell'ufficio stampa.
Quanto al toto-nomine c'è ancora chi scommette sull'accoppiata Andreatta-De Bortoli: mentre il direttore del Corriere della Sera potrebbe trovare il tiepido consenso della nuova maggioranza multicolor come presidente del Consiglio di Amministrazione, decisamente in salita la candidatura di Eleonora "Tinny" Andreatta come ad. La manager, passata da Rai Fiction a Netflix, piace molto al PD ma troverebbe letteralmente le barricate del centrodestra, più incline a valorizzare qualche manager interno all'azienda. Sempre sul fronte del Cda, mentre Lega, M5S e PD sono certi di esprimere un proprio uomo di riferimento (Rita Borioni non si potrà candidare, Beatrice Coletti non sembra intenzionata, Igor De Biasio è molto apprezzato dalla Lega), Fratelli d'Italia punta sul rinnovo di Giampaolo Rossi ma dovrà contare sull'appoggio del centrodestra, che oggi non è scontato. Saranno giorni di fuoco.