Politica
"Rai, il problema non è la politica. Indicare manager capaci e concreti"
Massimiliano Capitanio (Lega) commenta la proposta del direttore Angelo Maria Perrino
"Ho letto con interesse le riflessioni del direttore. Dissento solo dalla parte finale. Enrico Letta non è certo nuovo e, pur essendo un politico stimato, recentemente si è dimostrato ben poco serio indossando la felpa delle Ong nel pieno del processo illiberale contro Matteo Salvini e schierandosi con Fedez in quel pasticciaccio brutto del video montato ad arte dal cantante per inventarsi una censura che non c'è mai stata". Lo afferma ad Affaritaliani.it Massimiliano Capitanio, capogruppo della Lega in Commissione di Vigilanza Rai e segretario della bicamerale, commentando la proposta del direttore Angelo Maria Perrino sul rinnovo dei vertici Rai ('E se i partiti aderissero a un nuovo equilibrio con nomine indipendenti?').
"Letta per un pugno di like e schiavo del sentiment social ha scaricato in massa Rai3, dopo che il suo PD insieme al M5S l'aveva lottizzata manu militari. E qui veniamo al tema della politicizzazione di viale Mazzini. Serve una nuova governance? Sicuramente. Serve un cambio di passo? Ne sono convinto e la Lega l'ha più volte preteso e ottenuto con atti concreti in Vigilanza. Ma il problema della Rai, che è a tutti gli effetti un'azienda, non è la politica, ma la competenza".
"A me interessa relativamente che il futuro Cda si componga anche in base a indicazioni che arrivano dalla politica, perché siamo una repubblica parlamentare e, fino a prova contraria, il parlamento rappresenta il popolo, ovvero l'articolo 1 della Costituzione. Ma la politica ha il dovere di indicare manager capaci, coraggiosi, visionari e, parola magica, concreti. Molte delle cose che ci si aspetta dalla Rai erano già scritte nel piano industriale... che però non è stato attuato. La Vigilanza si è già espressa sulla spending review, sulla presenza di maggiori spazi culturali in prima serata, su una migliore gestione degli immobili (1 miliardo di patrimonio), sulla creazione di un portale di informazione trasversale alle reti, sulla disintossicazione dal rapporto troppo stretto e anomalo con le società di produzione: gli atti di indirizzo sono rimasti lettera morta".
"Caro direttore, a chi come Conte e Letta grida meno politica in Rai solo per aderire al nuovo partito Ferragnez, io dico più competenza e concretezza. La politica, che è una bellissima parola, è quella che ha chiesto alla Rai più cultura in prima serata. Facciamo una mediazione: più serietà nelle politiche Rai e più competenze nelle donne e negli uomini che vengono incaricati. Uno non vale uno, nemmeno in Rai", conclude Capitanio.