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Politica
Rai, la Lega rompe e punta il dg Rossi. Slittano le nomine. Rumor

Rossi, il direttore Rai scelto dalla Meloni scuote la Lega: le nomine di Viale Mazzini potrebbero slittare a settembre. Rumor 

La Rai si trova al centro di un complesso intreccio politico, tra giochi di potere e alleanze incerte che potrebbero minare la stabilità dell'ente pubblico. Come riportato da La Repubblica, Giampaolo Rossi, individuato da Giorgia Meloni come candidato ideale per la carica di amministratore delegato, si trova ora ad affrontare una serie di ostacoli che sembrano tardare gli ambiziosi piani di assumere il comando della Rai.

Il rinvio della presentazione dei palinsesti autunnali al 19 luglio, da parte di Rossi, era stato pensato per consentirgli di presentarsi a Napoli con l'autorevolezza di capo-azienda. Tuttavia, il piano è andato in fumo viste le crescenti tensioni all'interno della maggioranza di governo. Accordi di spartizione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia sono stati minacciati dalla Lega, che ha mostrato una ferma opposizione, creando una situazione di incertezza politica che potrebbe compromettere i progetti di Rossi.

Un “caos politico” come riporta il Messaggero, in quanto “Fratelli d’Italia avrà il nuovo ad, Giampaolo Rossi; Forza Italia avrà Simona Agnes come presidente della Rai; mentre il dg sarà un tecnico (tra i papabili: Roberto Sergio, Felice Ventura, Marco Brancadoro) e non una figura considerata vicina alla Lega, cioè Marcello Ciannamea, che ora dirige il Prime Time, ossia Sanremo e tanto altro”.

La complicata situazione è stata poi ulteriormente aggravata dall'intervento di Matteo Salvini e del sottosegretario Alessandro Morelli della Lega. Morelli ha interrotto le trattative in corso a Viale Mazzini, rifiutando le nomine proposte e accusando Rossi di decidere in modo unilaterale e senza consultazione. "Non puoi decidere tutto da solo, senza confrontarti e addirittura scegliendo tu per noi", l’accusa lanciata in una delle ultime riunioni. Questo ha ulteriormente indebolito la posizione di Rossi, mettendo in dubbio la sua capacità di ottenere il pieno controllo dell'azienda.

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Il ritardo nelle nomine potrebbe estendersi fino a settembre. Ma nel frattempo Rossi prosegue con la sua agenda, mirando a posizioni chiave come quella di direttore generale, per la quale ha in mente il suo stretto collaboratore, Felice Ventura. Tuttavia, questo piano rischia di escludere la Lega e le sue ambizioni di leadership all'interno dell'ente radiotelevisivo, nonostante Rossi sembri aver confermato già diverse posizioni strategiche, anche quelle appartenenti al Partito Democratico. La resistenza di Salvini e Morelli emerge anche nella questione della nomina nel consiglio di amministrazione riservata alla Lega: Rossi propone Alessandro Casarin, mentre Morelli sostiene Antonio Marano.






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