Politica

Rave party, cambia la norma: stretta sulla droga ma vietate le intercettazioni

Il decreto arriva al Senato: la pena massima scende sotto i 4 anni. Sarà severamente punita la circolazione di stupefacenti

Norma anti-rave: reato depenalizzato. Iniziato l'iter in Senato

La tanto discussa norma anti-rave party sta per subire delle modifiche. Dopo le polemiche ricevute, il governo ha deciso di mettere mano al provvedimento. Inizia oggi l'iter del primo provvedimento adottato dal governo Meloni. Al Senato, in Commissione giustizia presieduta dalla leghista Giulia Bongiorno, - si legge sul Messaggero - approderà il testo sulle misure di sicurezza contro i raduni illegali voluto dal premier Giorgia Meloni e dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Il decreto licenziato da Palazzo Chigi prevedeva una pena dai due ai sei anni per una nuova fattispecie di reato, "invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica" (434 bis del Codice penale). Nella versione finale, la condanna massima scenderà a quattro. Cioè uno in meno dei cinque anni che per legge permettono all'autorità giudiziaria di fare ricorso alle intercettazioni.

La circolazione di droga - prosegue il Messaggero - è un altro punto dirimente del dibattito in aula. L'idea è quella di «tipizzare» ulteriormente il reato per evitare che si possa applicare a una qualsiasi occupazione di un edificio scolastico e universitario. Come? Aggiungendo un altro distinguo a quello già presente nel testo, che parla di «invasione arbitraria»: lo spaccio di sostanze stupefacenti. Per il resto, il governo è disposto a limare i dettagli.

"Siamo pronti ad ascoltare eventuali proposte", aveva detto del resto la stessa Meloni. A cui ha fatto eco Piantedosi incontrando i sindacati la settimana scorsa: "Appoggerò qualunque modifica in Parlamento". Con un paletto, inamovibile: deve restare a tutti i costi la confisca delle attrezzature. Il vero spauracchio per chi è dietro a un business che frutta non poco. Dal raduno vicino a Modena, ad esempio, sono stati sequestrati cento pezzi tra strumenti musicali, casse e mixer per un valore di 150mila euro.