Politica
RdC, ecco la riforma. Durata limitata, taglio dell'importo... Tutte le novità
RdC, la bozza della riforma del reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza, punto per punto la riforma (dal 2023) del governo Meloni
E' in arrivo la riforma del Reddito di Cittadinanza. Un riforma radicale, come promesso in campagna elettorale da tutti i partiti del Centrodestra. Su Affaritaliani.it una bozza sintetica della riforma tanto attesa e, da qualcuno, tanto temuta.
La riforma riguarderà solo i cittadini “occupabili”, cioè coloro che possono lavorare, lasciando fuori fragili, persone con disabilità o over 60 anni che non possono lavorare. Il reddito di cittadinanza verrà trasformato in uno strumento di contrasto alla povertà con l'obiettivo di toglierlo a chi è in grado di lavorare, prevedendo contemporaneamente misure di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.
L’obiettivo programmatico del governo è quello di arrivare a una profonda revisione del Reddito di Cittadinanza per le persone in grado di lavorare. Si tratta di cittadini dai 18 ai 60 anni di età, che secondo l’ultimo rapporto Anpal datato 30 giugno 2022 equivalgono al 40% dei beneficiari attuali.
Le modifiche che arriveranno alla misura dovranno essere accompagnate da una serie di riforme che riguardano il lavoro, a partire dal potenziamento dei centri per l’impiego e dalla formazione professionale.
Stop al sussidio statale per gli occupabili alla prima offerta di lavoro rifiutata. Non solo, il sussidio avrà una durata limitata: dopo i primi 18 mesi in cui la persona riconosciuta occupabile riceve il Reddito di Cittadinanza, ci sarà un primo stop se questa non ha ancora trovato un impiego. Durante questo stop della durata di sei mesi la persona verrà inserita in un percorso di politiche attive del lavoro.
Se, al termine di questi sei mesi, il cittadino è ancora senza lavoro potrà ricevere di nuovo il Reddito di Cittadinanza ma con un décalage, una riduzione del 25% dell’importo iniziale, e solo per altri 12 mesi durante i quali farà altri percorsi di formazione lavorativa.
Se anche dopo questo ulteriore periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro, verrà sospeso per altri sei mesi, trascorsi i quali potrà chiedere per l’ultima volta il sussidio, ma solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%. L’ultima tranche di RdC avrà in sostanza un importo pari alla metà di quanto percepito inizialmente.
La bozza fa riferimento alla proposta contenuta nel programma elettorale di Fratelli d’Italia che è quella di “abolire il Reddito di Cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico.“
Per chi è in grado di lavorare, invece, si prevedono percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro.
Le risorse sottratte al Reddito con la prossima Legge di Bilancio verranno dirette ad altre misure a sostegno delle categorie più deboli: soggetti fragili, impossibilitati a lavorare, persone con disabilità e over 60.
I Centri per l’Impiego non sono riusciti a centrare gli obiettivi previsti, nemmeno con l’introduzione della figura dei navigator.
La Legge di Bilancio 2022 aveva previsto l’attivazione del programma “Garanzia per l’Occupabilità del Lavoratori” (GOL) rivolto ai percettori del RdC oltre che a chi beneficia di un ammortizzatore sociale, ai cd. Neet e alle fasce svantaggiate e deboli. Il programma rientra tra le misure del PNRR e dispone di risorse pari a 4,4 miliardi di euro. Al GOL è associato anche un programma di potenziamento dei Centri per l’Impiego e al Piano Nazionale Nuove Competenze per la formazione e il “reskilling” dei lavoratori in transizione e disoccupati.
La direzione del governo andrà verso un potenziamento di questi programmi di formazione e reinserimento per introdurre nuove politiche attive del lavoro.