Politica
Referendum, Bersani: con Si' instabilità, se vince il No Renzi resti
Bersani: "Pd come la nazionale di Ventura. Nuovo segretario? Un Belotti lo troviamo"
"Il Si' porta instabilita', il No invece e' il time out, e' un anno di tregua in cui, buttato a mare l'Italicum, fai le leggi elettorali per Camera e Senato, plachi il Paese e ti riorganizzi". E' quanto afferma dalle colonne de 'Il Corriere della Sera' Pier Luigi Bersani che aggiunge: "Se vince il No per me Renzi puo' anche restare a Palazzo Chigi, magari un po' acciaccatino... Io non ho problemi, basta che stiamo meno chiusi, meno comandini, meno arroganti e meno inchinati. Se invece Renzi se ne vuole andare, sara' il presidente Mattarella a decidere il da farsi".
Quanto ai candidati segretario da trovare in un futuro congresso Pd Bersani afferma: "La nazionale di Ventura ce l'abbiamo dentro, vedrete che il nostro Belotti lo troviamo". Enrico Rossi in corsa da mesi, unico sfidante di Renzi ufficialmente in campo secondo Bersani e' "troppo mediatore... Io dico che Sanders avrebbe fatto una figura migliore della Clinton". "Il Pd deve stare largo con le alleanze, altrimenti se ci passa un giovane Prodi sotto i piedi rischiamo di non vederlo". Quanto alle recenti elezioni Usa "La destra non e' un partito, e' un'area. Trump e' il prodotto della crisi della globalizzazione, e' il frutto delle diseguaglianze. Lui ha detto agli operai "io vi difendo" e loro lo hanno votato, perche' la sinistra non li difende piu'". E quando si votera' in Italia, chi sara' l'avversario del Pd? Il Movimento di Grillo, o la destra di Salvini? "Io lo dico da un anno ? conclude Bersani, tradendo preoccupazione e amarezza ?. Adesso Berlusconi, Salvini e gli altri sono divisi, ma quando sara' il momento si faranno trovare uniti. A Pordenone, Trieste e Monfalcone ha vinto il centrodestra, giusto?". Ecco l'incubo che turba le notti di Bersani, mentre fuori dai nostri confini e dentro monta la rabbia di chi non arriva a fine mese. La "mucca nel corridoio" di cui parla l'ex segretario e' la "nuova destra" che bussa alle porte dell'Occidente, "cattiva, xenofoba e razzista"