Politica

Referendum istituzionale rinviato a primavera. Renzi costretto, ecco perché

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Referendum abbinato alle prossime Amministrative?


E' fatta. Stando almeno alle indiscrezioni e alle fonti qualificate con cui Affaritaliani.it ha parlato nelle ultime ore, pare proprio che il presidente del Consiglio abbia l'intenzione di rinviare il referendum istituzionale alla prossima primavera, abbinandolo al turno delle elezioni amministrative. "La legge impone al premier di indicare la data entro un certo limite di tempo ma il governo è liberissimo di attendere qualche mese", spiega una fonte ben informata. La spiegazione ufficiale di Palazzo Chigi sarebbe il risparmio per le casse dello Stato che arriverebbe con l'abbinamento del referendum alle Comunali. Di fatto, però, la spiegazione è tutta politica. Prima di tutto i sondaggi che continuano ad essere negativi per il Pd e ad indicare un vantaggio del no sul sì intorno a 5-8 punti percentuali. E poi c'è il dibattito interno al Partito Democratico con la minoranza sempre più orientata a seguire Massimo D'Alema e a votare no. Attendere fino alla prossima primavera consentirà al premier di rivedere la legge elettorale, dopo la quasi certa bocciatura (totale o parziale) dell'Italicum da parte della Corte Costituzionale. Modifiche sul premio di maggioranza e sui collegi elettorali con le quali Renzi spera di convincere sia la sinistra dem sia una parte di Forza Italia ad avere una posizione meno intransigente sulle riforme costituzionali. Infine a preoccupare il presidente del Consiglio sono anche le tensioni tra i centristi. Un'eventuale sconfitta in autunno sul referendum spingerebbe una parte di Ncd e di Ala a mollare il governo tentando di far nascere con Forza Italia un esecutivo istituzionale e di larghe intese. E quindi anche se Renzi non si dimettesse con la vittoria del no, probabilmente, in Senato non avrebbe più la maggioranza. Meglio aspettare la primavera con la speranza che il Pil non segni più zero, che l'occupazione risalga e che con la Legge di Bilancio si riesca a portare a casa anche un piccolo taglio delle tasse da giocarsi in campagna elettorale.