Politica

Regionali: il flop del Terzo Polo. Che batosta per Renzi e Calenda!

Di Giuseppe Vatinno

Il progetto del "doppio forno" è clamorosamente fallito e ora il peso politico di Azione-Italia Viva crolla verticalmente

Le regionali in Lombardia e Lazio e i riflessi sul governo della Meloni



Dai dati che emergono per queste regionali nel Lazio e in Lombardia si deducono tre cose:
1) Che il centro – destra vince
2) Che Conte perde
3) Che Calenda – Renzi perdono e che la Moratti è addirittura fuori.

Il sedicente Terzo – Polo ha preso una tranvata coi fiocchi.
A Roma, il suo candidato e cioè Alessio D’Amato, è stato ampiamente sconfitto. Si badi bene che D’Amato non è il candidato del Partito democratico ma è stato imposto quasi con la forza proprio da Calenda leader di Azione, infatti Renzi dalle parti del Colosseo non si è mai (saggiamente) visto.

Ricordiamo che D’Amato ha avuto una causa penale per truffa aggravata caduta in prescrizione ed è stato condannato in primo grado dalla Corte dei Conti a ridare alla Regione Lazio ben 270.000 euro che aveva avuto per una sua Onlus per l’Amazzonia.

Tra l’altro, proprio questo contenzioso con la giustizia ha portato Conte a correre da solo, senza il Pd, come invece ha fatto in Lombardia.

Dunque il risultato negativo, la sconfitta peraltro prevista, è tutta da imputare al Terzo Polo e nello specifico al romano Carlo Calenda che ha dichiarato: "La scelta degli elettori" nelle elezioni regionali 2023 in Lazio e Lombardia "è stata chiara e inequivocabile: vince la destra ovunque. Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche uniti, neanche nell’ipotetico formato del campo largo. Letizia Moratti è stata coraggiosa e si è spesa moltissimo, ma fuori dal bacino di voti del Terzo Polo non siamo riusciti ad attrarre consensi. Stessa cosa è accaduto a Alessio D’Amato, a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti, rispetto al bacino dei voti PD-Terzo Polo".

In pratica si tratta di un vero e proprio autodafé in cui l’ex ministro riconosce di avere sbagliato tutto, ma proprio tutto.