Politica
Renzi promette: giù le tasse dal 2016. Ma arrivano ben due salassi
Il premier Renzi promette che dal 2016 gli italiani non pagheranno più la tassa sulla prima casa: "Se si fa la spending review e si eliminano gli sprechi della pubblica amministrazione e si fanno le riforme, l'Italia riparte e butta giù le tasse". Ma fino ad allora gli italiani dovranno affrontare ben due salassi.
Dopo la tassa sui morti (ecco tutti i dettagli su quanto dovremo sborsare) un altro salasso in arrivo per gli italiani. Si pagherà anche per il caldo. Il governo ha approvato l'imposta sul condizionatore. Tutto parte dalla necessità per l'Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea che tutela l'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. In sostanza questa direttiva equipara i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli ogni 4 anni dei condizionatori stessi.
Il provvedimento è stato emanato dal governo Renzi alla fine di giugno di quest'anno. Il comune di Roma è il primo a prendere la palla al balzo e a trasformare la tassa (potenzialmente corretta per il rispetto ambientale) in una mannaia sulle tasche dei contribuenti: la situazione nella capitale è descritta minuziosamente da Davide Giacalone su Libero in un articolo pubblicato a inizio giugno. Infatti allontanandosi un po' dall'intento green, nelle città italiane -Roma in primis- stanno nascendo società ad hoc, partecipate o private, cui deve essere affidato il censimento degli impianti di condizionamento.
Dai primi riscontri risulta che, mentre il bollino blu per la caldaia a gas costa circa 100 , per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori servono almeno 200 euro, che salgono a 300 se i condizionatori in casa sono più di uno. Una piccola patrimoniale, da versare per giunta a soggetti privati, legati a filo doppio alle burocrazie comunali e regionali.