Renzi contro Calenda
Renzi attacca il ministro Calenda
Come prevedibile, i contrasti tra l’attuale governo e l’azionista di maggioranza, Matteo Renzi si acuiscono.
E naturalmente non potendo toccare Gentiloni Renzi scarica i suoi strali (tramite i suoi uomini come Orfini) sui ministri tecnici che rischiano di essere impallinati severamente pur essendo suoi ex ministri.
Gli attacchi di Renzi si stanno concentrando sul ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, liberista ma soprattutto “traditore” perché ha criticato definendolo un “grave errore” il suo mentore Matteo proprio nel momento della bisogna e cioè quando Renzi lottava per andare ad elezioni anticipate in primavera.
Ed in effetti, dopo la critica Renzi si è ritirato in buon ordine probabilmente per un rimbrotto presidenziale e comunque non si aspettava voci critiche dai beneficiati più o meno sconosciuti a cui aveva regalato un ministero di quel peso.
L’altro ministro su cui sta concentrandosi Renzi è poi Pier Carlo Padoan, quello con la figlia “alternativa” che “contrasta il potere”. In questo caso il Ministro dell’Economia non ha fatto sgarbi clamorosi come invece ha fatto il suo collega Calenda ma l’azione su di lui può essere vista preventiva visto che il governo dovrebbe arrivare a fine legislatura e quindi deve fare la finanziaria alla ripresa dopo la pausa estiva.
È un modo per metterlo sotto pressione e per evitare successive sorprese e “regali” a chi, secondo Renzi, non lo merita.
Da segnalare che il portavoce storico di Matteo Renzi, Filippo Sensi, è stato “scaricato” da uno dei due ruoli che rivestiva.
Non è più portavoce di Renzi (che ha preso Anzaldi) ma “solo” dell’attuale premier.
In effetti è stato forse sopravalutato da Renzi visto il disastro comunicativo che gli è costato il posto a Palazzo Chigi dopo il referendum.