Politica
Riecco Luigi De Magistris
De Magistris ci riprova con la vecchia solfa
Luigi De Magistris, sindaco barricadiero di Napoli, rilascia una inquietante intervista aI Fatto Quotidiano. Inquietante, perché intrisa dei peggiori luoghi comuni della politica politicata, con pochi o nulli agganci con la realtà. De Magistris inizia la solfa della ONG e attacca il ministro Salvini sulla sua politica dell’immigrazione, cercando di massaggiare l’elettorato estremale della sinistra, quello della contestazione continua e prolungata, quello dei centri sociali che si sentono in una sorta di “rivoluzione permanente” con il mondo. Ma il sindaco di Napoli, che ovviamente sta scaldando i motori per le prossime europee, riesce anche nell’impareggiabile capolavoro retorico di dire che il suo ennesimo movimento non comprenderà la “sinistra sfigata”, cioè quella che perde regolarmente le elezioni, attualmente incarnata da Leu e dalla Boldrini. Dunque De Magistris vuole guidare la “sinistra sfigata” senza sfigati, in un improbabile gioco semantico che fa intravvedere la mancanza di un vero progetto politico che non sia quello delle belle e suggestive (magari per qualcuno che ci casca) assonanze linguistiche. La “sinistra sfigata”, come la chiama De Magistris, è quella e basta e non c’è altro bacino elettorale di cui si possa impossessare, al di là dei voli pindarici verso gli “scontenti dei Cinque Stelle” o del Pd. Tra l’altro, proprio l’ex magistrato, fu vicino ai Cinque Stelle e poi bisticciò con Grillo allontanandosene e creando gli “arancioni” -chi se li ricorda più? - che avrebbero dovuto, come al solito, “riunire la sinistra italiana”. Quindi, quello enunciato da De Magistris è un progetto nato già vecchio ed ad alto grado di retorica, cioè proprio tutto quello di cui l’Italia e gli italiani non hanno assolutamente bisogno, come hanno fatto chiaramente intendere lo scorso 4 marzo.