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Rigassificatore, torna il problema. Giani: "Via da Piombino nel 2026". Ma in Liguria non lo vogliono più

di redazione politica

L'ex presidente Toti aveva aperto a una staffetta con Vado Ligure, ma i due candidati per le regionali Orlando e Bucci hanno chiuso ogni possibilità

Rigassificatore, la Toscana vuole liberarsene ma nessuna regione si fa avanti per prenderselo. Sfumata l'ipotesi Liguria

Torna d'attualità la questione del rigassificatore, la Regione Toscana si è impegnata a ospitarlo a Piombino per tre anni, fino al 2026 e sembrava aprirsi la possibilità di fare una sorta di staffetta con la Liguria, l'ex presidente Toti aveva aperto a uno spostamento della nave a Vado Ligure. Ma dopo l'inchiesta per corruzione che lo ha portato alle dimissioni tutto è cambiato. Ora i due candidati per la presidenza della Regione, a tre settimane dal voto, non hanno nessuna intenzione di ospitare il rigassificatore. E per la Toscana adesso si apre la questione di trovare un nuovo luogo dove metterlo. Il presidente Giani è stato netto: "Via da Piombino nel 2026".

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Politicamente - riporta controradio - la questione è spinosa. Perché vede sulle barricate due esponenti dello stesso partito, il Pd, ovvero il Presidente Giani e il candidato Orlando. Su questo Giani si è però smarcato: “A me basta che vada via dalla Toscana, ci saranno altri luoghi dove metterlo". Inizialmente installato come misura temporanea per far fronte alla crisi energetica derivante dalla guerra in Ucraina, è stato posizionato nel porto di Piombino grazie a un accordo con Snam. Accordo che prevedeva che il rigassificatore rimanesse operativo a Piombino per un periodo di tre anni. Il rigassificatore ha la funzione di trasformare il gas naturale liquefatto (GNL) in stato gassoso. Tuttavia, il progetto ha incontrato opposizioni da parte dei residenti e delle autorità locali, preoccupate per l’impatto ambientale e le conseguenze per il turismo e la pesca, attività economiche chiave per Piombino.