Politica
Roma, Centinaio contro Raggi: la Lega all'assalto del Campidoglio
Ramanzina del ministro leghista alla sindaca grillina per la questione dei rom di Torre Maura: "Basta vittimismi e complottismi, bisogna agire"
La Lega è ufficialmente in corsa per conquistare il Campidoglio. Mentre, in scala nazionale, il Carroccio governa - vincolato da un "contratto" - con il M5s malgrado le tante divergenze e incompatibilità, per quanto riguarda la Capitale la strategia è del tutto diversa e molto più palese: assegnare il prima possibile la poltrona di sindaco di Roma a un esponente leghista.
Ultimo baluardo di questa guerra, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, pezzo da novanta della Lega salviniana, che ha rilasciato un'intervista al Messaggero nella quale fa una bella ramanzina alla sindaca Virginia Raggi.
Il casus belli è la "rivolta" contro i rom a Torre Maura, sulla quale il ministro Centinaio tuona: "Vi sono evidenti problemi nella periferia della Capitale, ci troviamo davanti a quartieri che necessitano di un intervento diverso. Quando diciamo che spostiamo i rom (riferendosi alle parole della Raggi, ndr) va bene, ma dove? Se si porta un problema in una zona dove ci sono già dei problemi si aumentano i disagi in un quadrante dove esistono già dei disagi. E dunque il Comune della Capitale dovrebbe avere un altro approccio, d'altronde si lamentano a Capalbio figuriamoci a Torre Maura".
Ma il Ministro leghista se la prende anche con una prerogativa della sindaca grillina, ovvero quella di trincerarsi dietro complottismi. Secondo Centinaio, la Raggi fa male ad agitare ipotesi di complotto, per l'appunto, o "puntare sul vittimismo. Questi atteggiamenti non funzionano" ammonisce il Ministro. "La sindaca dovrebbe appunto fare altro". Centinaio indica anche le varie azioni che auspicherebbe da parte della Raggi: "Chiamare, mettersi seduta intorno a un tavolo con il governo e chiedere un piano di rilancio e riqualificazione delle periferie. Questo va fatto. Ma deve essere lei a fare la prima mossa, non il contrario".
Il Ministro impartisce anche una lezione alla Raggi sul caso specifico dei rom di Torre Maura: "Queste famiglie andavano divise per gruppi, magari da venti persone, e poi ridistribuite nei territori e in più quadranti. In diversi territori per evitare così le proteste in zone già complicate e molto sotto stress".
Insomma, se al Governo leghisti e pentastellati sono costretti spesso a fare buon viso a cattivo gioco e a evitare di criticarsi troppo a vicenda, a Roma questa tacita regola non vale ed è ormai guerra aperta da parte del Carroccio all'amministrazione grillina della Capitale. Capitale sempre più nel mirino di Matteo Salvini e che, alle prossime elezioni (a maggior ragione se anticipate per caduta preventiva della Raggi) potrebbe finire dritta dritta nelle grinfie del Capitano. Senz'altro, i suoi uomini sul territorio, in primis il consigliere capitolino Maurizio Politi, uno dei più papabili candidati sui quali il Carroccio potrebbe puntare per la poltrona di sindaco di Roma, stanno lavorando alacremente e impegnandosi con diligenza perché ciò accada.