Politica

Rotondi: "Non passo con Renzi. Ma sarà un interlocutore di Fi"

Alberto Maggi

Su Affaritaliani.it l'analisi dell'ultimo democristiano

"Io con Renzi? E che motivo avrei? Non ho mai cambiato rispetto allo schieramento che mi ha eletto. Sono stato eletto con la scritta 'Berlusconi presidente' e qui resto. L'unico governo che voterei in questa legislatura è il quinto governo Berlusconi. E visto tutto quello che è successo non lo escluderei...". Gianfranco Rotondi, leader della Democrazia Cristiana per le Autonomie e parlamentare di Forza Italia, intervistato da Affaritaliani.it, assicura che non passerà con Italia Viva di Matteo Renzi. Qualcuno tra i deputati e i senatori di Forza Italia andrà con il nuovo gruppo di Renzi? "Non riesco a immaginare quale vantaggio avrebbe Renzi a cercare parlamentari. Come diceva Casini, a inizio legislatura sono oro e verso la fine sono piombo. Escludo che qualcuno di Forza Italia possa passare con Italia Viva. Stimo molto Renzi e mi fa piacere parlare con lui, ma per confrontarmi non devo passare nel suo gruppo e nel suo partito".

Quanto a una possibile alleanza tra Forza Italia e Italia Viva, Rotondi sottolinea: "Con il proporzionale dobbiamo dimenticarci della logica del maggioritario e delle alleanze prima del voto. Il futuro è il sistema proporzionale con una competizione tra i partiti e alleanze dopo le elezioni".

Quale ruolo giocherà quindi Forza Italia in futuro? "Dovrà esprimere un candidato premier, fare un discorso serio al Paese dicendo siamo Forza Italia, siamo il Partito Popolare Europeo, abbiamo già governato questo Paese a lungo in passato e abbiamo il più grande statista e il politico italiano più noto nel mondo, Silvio Berlusconi. Ora rinnoviamo il candidato premier, che potremmo definire X, poi questa offerta politica verrà votata e prenderà il 5, il 10 o il 15% e in Parlamento si cercherà una convergenza con chi è disposto a formare un governo".

"Storicamente - sottolinea Rotondi - Forza Italia è sempre stata alleata della Lega, che continuerà a essere la prima scelta. E magari da qua ad allora il partito di Salvini sarà meno estremista di oggi. Poi è chiaro che il centro è il luogo in cui il colloquio è più naturale e anche un'interlocuzione con Renzi sarà obbligata. Ma con il proporzionale tutti parlano con tutti".