Politica
Lega, Salvini non demorde: "Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà”
Incontro al Mit tra il Presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso e il Ministro
Ponte sullo Stretto/ E intanto il presidente di Legambiente Ciafani tuttavia si lamenta dei troppi soldi stanziati per un progetto che creerà lavoro e sviluppo
Neppure le feste natalizie fermano il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, una infrastruttura strategica che permetterà di collegare non solo la Sicilia all’Italia ma anche all’Europa. Da Copenaghen si potrà andare infatti a Palermo e viceversa, senza considerare l’apertura ai mercati africani dei nostri prodotti del Sud, un elemento questo che è stato spesso tralasciato nel dibattito. In questa ottica Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e vicepremier, ha incontrato in un contesto istituzionale al Mit il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.
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Ma a chi accusa che il Ponte sia una “cattedrale nel deserto” è giunta una risposta ad hoc: fare il Ponte non significa tralasciare altre opere pubbliche come strade e ferrovie. Infatti sono previsti impegni economici per oltre 1.4 miliardi di euro destinati alla mobilità "per rendere la Calabria più connessa, moderna e competitiva tra cui i 3 miliardi per la modernizzazione della statale 106 Ionica e la salvaguardia di una delle piattaforme logistiche più importanti del Mediterraneo e dell'Europa qual è il porto di Gioia Tauro, essenziale per lo sviluppo del Sud e del Paese".
Per quanto riguarda il Ponte Mancuso invece ha dichiarato: “Ho voluto anche ribadire al Ministro la piena condivisione dell'infrastruttura Ponte sullo Stretto che, una volta realizzata, ridando centralità strategica nello scenario internazionale alla Calabria e alla Sicilia, trasformerà la marginalità economica e sociale in opportunità di sviluppo sostenibile e crescita sociale per questa parte del Mezzogiorno". Ma l’Italia dei “No Tutto” è sempre pronta nella sua battaglia di regresso e decrescita (in)felice. Si tratta dei soliti alfieri luddisti del “benaltrismo professionale”, quelli per cui c’è sempre “qualcosa d’altro” di più importante ed efficace da fare e così, con questa scusa, non si fa quello che va fatto e si lancia la palla in tribuna.
Così Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente si esprime: “Il Ponte sullo Stretto, opera economicamente e ambientalmente insostenibile, continua a drenare risorse pubbliche preziose e che rischiano di creare un buco nero nelle casse del Paese. Il Ponte costerà allo Stato circa 15 miliardi di euro, tra opera principale e di collegamento, con tutta probabilità destinati a lievitare visti anche i lunghissimi tempi di realizzazione. Un vulnus insopportabile non solo per Calabria e Sicilia ma per l’intero Paese nel quale ci sono questioni sempre più̀ urgenti da affrontare, proprio a partire dalla sfida della decarbonizzazione del settore dei trasporti. Se il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini pensa di essere ricordato dalla storia per la costruzione del Ponte, farebbe meglio ad agire sui reali problemi di mobilità del Sud Italia e dell’intero Paese”.
Ciafani arriva a definire i 15 miliardi di euro un “vulnus insopportabile”. Forse vive nel pianeta Papalla, visto che l’enorme flusso finanziario creerà posti di lavoro e sviluppo per terre in cui ancora i giovani sono costretti a migrare per poter lavorare e per questo dovrebbe fare alti salti di gioia.