Politica
Sardegna, ecco la casta: aumentati i fondi a tutti i partiti. Todde approva
Voto favorevole di M5s, Pd e FdI. Diminuiscono anche i controlli sulle spese e scatta lo smart working libero
Sardegna, più soldi per tutti i politici. Così fan tutti, anche il M5s
Alessandra Todde, la neo presidente della Sardegna del M5s, è finita nel mirino per una decisione presa dalla giunta regionale destinata a creare polemiche. Con un voto unanime, che va dal Pd al M5s passando per FdI, il consiglio regionale guidato dal segretario regionale dem Piero Comandini ha approvato (40 voti a favore, 20 onorevoli assenti compreso il presidente dell’assemblea e la presidente della giunta) una legge che - riporta Il Fatto Quotidiano - aumenta i contributi destinati all’attività e al personale dei gruppi in una fase in cui la sanità pubblica boccheggia. Qualche cifra, per esempio, secondo la documentatissima segnalazione del docente ed ex assessore regionale Paolo Maninchedda: gli aumenti destinati al personale porteranno nelle casse del gruppo Pd, composto da dieci onorevoli, un contributo di 30.460 euro al mese, che fanno 304.600 euro l’anno.
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Non è finita: grazie alla leggina estiva appena votata - prosegue Il Fatto - ci saranno 5.000 euro una tantum moltiplicati per il numero di consiglieri di ciascun gruppo: al Pd andranno quindi 50mila euro, per un bilancio annuale che supera il milione. Fin qui la parte finanziaria. C’è infine l'ultima trovata della leggina di luglio, che lascia sbigottiti: assunti senza concorso e pagati coi soldi dei contribuenti, i dipendenti dei gruppi non avranno alcun obbligo di presentarsi in ufficio perché potranno accedere al lavoro agile senza chiedere il permesso, senza alcun limite di giorni e orari ma soprattutto senza alcuna necessità di rispettare una qualsiasi forma contrattuale pubblica.