Politica
Scissione?In Italia non funziona.Renzi non è Macron. 'Italia Viva' è già morto
È difficile che all’ex premier riesca l’exploit di Macron, che lasciò il Ps e il governo di Hollande, mettendosi in marcia e conquistando, nel 2017, l’Eliseo
Il 12 gennaio del 1964, fu proclamata la scissione dal PSI e la nascita di un nuovo partito, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, PSIUP, di cui divenne segretario Tullio Vecchietti. I dirigenti del PSIUP vennero definiti “i carristi”, in quanto sostenitori dei carri armati sovietici, che stroncarono la rivolta di Budapest. Costoro si opposero al Governo Moro I, che fu il primo, dal 1947, ad avere ministri del PSI, guidati da Nenni, e fu formato, oltre che dalla DC e dal PSI, dal PSDI e dal PRI.
Alle elezioni del 1972, il PSIUP non ottenne il quorum, in nessuna circoscrizione, e non elesse alcun rappresentante alla Camera dei deputati. A tale proposito, circolava, all'epoca, una battuta di Mario Albano (segretario nazionale della Commissione Esteri nel PSIUP), che interpretava, ironicamente, la sigla PSIUP come "Partito Scomparso In Un Pomeriggio".
Con la scissione social-democratica, nel 1969, che rappresentò la seconda divisione tra socialisti e socialdemocratici, dopo il fallimento dell'operazione che aveva portato al Partito Socialista Unificato (Psu), nacque il Psdi. I socialdemocratici erano guidati da Tanassi, Ferri, Nicolazzi e Cariglia, ma l’ispiratore era l’allora Capo dello Stato, Giuseppe Saragat.
Gli anni 60 e 70 furono caratterizzati da passione politica, da importanti riforme e da accese discussioni su grandi temi, con protagonisti leader del livello di Fanfani, Moro, Nenni, Lombardi, La Malfa e Saragat.
Vi furono, anche allora, gli scontri, personali, tra i dirigenti, ma non prevalenti, come nell’addio al PD di Matteo Renzi, che intende dimostrare a Franceschini, che gli ha inviato un velenoso sms, di poter contare anche fuori dai dem. È difficile che all’ex premier, tuttavia, riesca l’exploit di Emmanuel Macron, che lasciò il Ps e il governo di Hollande, mettendosi in marcia e conquistando, nel 2017, l’Eliseo, spedendo a casa Francois, la sua ex moglie, Ségolène Royal, e l’ex premier, Manuel Valls, tornato a Barcellona.