Politica

Vittorio Sgarbi: "Pannella? Politicamente inetto"

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Pannella morto, Sgarbi: quella volta che gli dissi: 'sei scemo'

"Meritava di essere senatore a vita, più di chiunque altro. Così sarebbe stato congelato e nobilitato, mentre hanno nominato senatore a vita Monti e non so chi altro. Questa è la cosa meno gentile che poteva fare Napolitano. E' stato un errore grave". Il critico Vittorio Sgarbi commenta con Affaritaliani.it la morte di Marco Pannella. "Per il resto era completamente bollito da molto tempo. Io e tutti i miei gli rimproveriamo di avere avuto uo spunto non meno forte di quello di Grillo, il problema è che l'ha completamente disperso".

Sgarbi argomenta il suo pensiero controcorrente rispetto ai tanti ricordi di queste ore del leader radicale: "Dal punto di vista umano sarei anche potuto andare a trovarlo, ma non ho voluto farlo, mentre ci andavano tutti a fare i beccamorti (un tristissimo corteo), mi sono informato attraverso amici comuni perché ricordo bene quando nel 1996 abbiamo fatto la Lista Pannella-Sgarbi. Quella lista poteva fare nell'accordo formidabile che avevo siglato con il Centrodestra, portando la componente liberale che eravamo noi, 42 deputati e invece ne ha espresso uno solo perché lui ha incominciato a rompere le palle sul fatto che non c'era la par condicio con Casini, che aveva avuto 100 candidature contro le nostre 80". Sgarbi ricorda: "Io gli dissi: 'tu sei scemo', perché le nostre candidature erano molto buone. Ma lui niente, fino all'ultimo non ha voluto chiudere l'accordo, ha fatto le liste da solo e si è andato a schiantare. Infatto abbiamo fatto solo l'1,9% alle elezioni. Poi, cosa incredibile, 10 giorni prima del voto disse: 'votate la nostra lista nel proporzionale e nei collegi votate il candidato di Forza Italia' e così ha preso 5 miliardi per la sua radio da Berlusconi facendo il solito pataracchio. Quindi era uno politicamente disadattato con delle ottime idee, per altro già esaurite in tempi lontani, ma quella volta lì ha veramente creato una specie di insulto alla storia. Potevamo essere, in un momento formidabile, al centro di un'azione politica notevole ma lui ha disperso tutto in un modo clamoroso. Quindi quando penso a lui non penso certo a un genio della politica, era un idealista e poteva essere un leader religioso piuttosto che un leader politico".

Sulle agenzie di stampa è pieno di ricordi positivi da ogni parte politica, però... "Fanno questi commenti perché quando uno muore bisogna mostrare quanto era buono. Invece il modo migliore per onorare una persona è trattarlo come quando era vivo. Lui ha fatto cose importanti per il costume, ma politicamente era totalmente inetto. Era un leader religioso e quindi ha ottenuto alcune cose. Ma la vera rivoluzione da fare non è il divorzio, bensì la liberazione degli uomini dal matrimonio. Questo è quello che farò io per celebrarlo. In onore di Pannella proporrò un grande referendum per liberare l'umanità dal matrimonio". Cioè? "Abolire il matrimonio tra gli eterosessuali e lasciarlo solo ai gay, che facciano pure quello che vogliono. Ma l'umanità va liberata dal matrimonio".

Secondo lei ultimamente Pannella si era avvicinato alla fede cattolica? "Lo escludo. Non credo che fosse così coglione. Magari qualcuno in fin di vita può pensare che Dio può aiutarlo, ma non lui", conclude Sgarbi.