Politica

Riforma della giustizia, Sisto: "Ok del Senato entro marzo, tra estate e autunno via libera finale"

"Caso Almasri aggrava il conflitto creato dall'ANM con la politica"

Di Alberto Maggi

Il vice-ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, esponente di spicco di Forza Italia, ad Affaritaliani.it


"La riforma va in Aula e sarà l'Aula stessa a decidere, non il governo. E' passata senza modifiche alla Camera e ora è al Senato". Con queste parole il vice-ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, esponente di spicco di Forza Italia, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se il ddl di riforma costituzionale della giustizia, ora a Palazzo Madama, sia blindato. "L'aula della Camera ha deciso di non modificare il testo e come maggioranza abbiamo deciso di non presentare emendamenti, questa è la scelta della coalizione. In questa seconda fase, sarà il Senato, prima la Commissione Affari Costituzionali e poi l'Aula, a valutare compiutamente il da farsi. È probabile che la maggioranza abbia al Senato lo stesso atteggiamento che ha tenuto a Montecitorio? Direi che è  possibile".

Sui tempi dell'approvazione della riforma, Sisto afferma: "E' stata incardinata  l'altro giorno nella commissione presieduta da Alberto Balboni (Affari Costituzionali, ndr) che è anche relatore del provvedimento. Il 5 febbraio alle ore 12 scade il termine per indicare i soggetti esperti da audire, 25 per la maggioranza e 25 per le opposizioni, anche se, da quello che mi dicono i capigruppo del Centrodestra, probabilmente noi ne chiameremo meno. Poi inizieranno le audizioni, che certo non dureranno mesi. Spero che il provvedimento arrivi in aula al Senato quanto prima, velocizzando il percorso, nel rispetto  ovviamente dei tempi del necessario contraddittorio. Serve un approccio essenziale, rapido ma non frettoloso". Poi alla domanda se il via libera di Palazzo Madama ci sarà prima dell'estate, il vice-ministro risponde: "Assolutamente sì, spero molto prima. Mi aspetto l'ok entro marzo. Poi tra l'estate e l'autunno di quest'anno ritengo che possano terminare i quattro percorsi parlamentari della riforma costituzionale e nel 2026 si possa tenere il referendum confermativo. Le mie sono previsioni, poi è chiaro che potranno esserci delle variabili; ma osservando quanto accaduto con altri provvedimenti, come la riduzione del numero dei parlamentari, i tempi possono essere non lontani da questi".

Quanto all'indagine a carico di Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il vice-ministro Sisto dichiara: "Si tratta di un'informazione di garanzia profondamente sbagliata, non c'era alcun automatismo a cui prestare ossequio. A seguire le regole, il pubblico ministero, per iscrivere chicchessia nel registro degli indagati, deve valutare la rilevanza penale dei fatti, la loro determinatezza e non inverosimiglianza. Sono canoni del tutto affidati all'interprete e che, applicati alla vicenda Almasri, dovevano indurre il procuratore a cestinare quel fogliettino scritto dall'avvocato Li Gotti. Favoreggiamento di seguito al provvedimento di scarcerazione della Corte di Appello? Peculato quando tutti coloro che sono stati espulsi dal nostro Paese hanno usato l'aereo di Stato? Fatti assolutamente inconsistenti,  nella loro stessa struttura. Il procuratore Lo Voi poteva persino rimettere al tribunale dei ministri la scelta se iscrivere o meno: ha fatto la cosa sbagliata. Attaccare in questo modo il presidente del Consiglio, il sottosegretario Mantovano e i ministri di Giustizia e Interno non fa che inutilmente aggravare il conflitto creato dall'ANM con la classe politica. Il tutto in un contesto caratterizzato anche dal litigio personale con Mantovano e Piantedosi sui voli di Stato che gli sono stati negati. La premier Meloni  ha fatto bene a manifestare il suo disagio per un attacco così ingiustificato e gratuito, sia dal punto di vista processuale sia nel merito".

Similitudini con gli attacchi delle cosiddette 'toghe rosse' a Silvio Berlusconi? "I tempi, i modi e i protagonisti sono diversi, ma il retrogusto è esattamente quello. A noi ciò che sta a cuore è la tutela della "giustizia per il cittadino", anni luce lontana da ogni tentazione e tentativo di strumentalizzazione politica, come ben sancito nella Costituzione. Garantismo, fedeltà alla Costituzione, presunzione di innocenza, giusto processo: sono i principi che Forza Italia, senza guerre di religione, difenderà sempre e per sempre. Lo abbiamo fatto prima con Berlusconi, la facciamo oggi e lo faremo domani con  Antonio Tajani", conclude il vice-ministro Sisto.

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