Politica
Sondaggi M5S, che cosa succede se vince Conte o se vince Grillo
M5S, parlano i sondaggisti Alessandra Ghilseri, Nicola Piepoli e Renato Mannheimer
"La domanda chiave non è se esiste il Movimento 5 Stelle senza Conte, ma se esiste il Movimento 5 Stelle senza Grillo". Così ad Affaritaliani.it la sondaggista Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, analizza lo scontro interno ai pentastellati. "Grillo è l'unica iconografia rimasta ai 5 Stelle, dopo la morte di Gianroberto Casaleggio e il divorzio con la piattaforma Rousseau. In politica tutto può accadere ed è vero che tutti sono utili e nessuno indispensabile, ma dopo la difficoltà che il M5S ha avuto nel trovare la quadra di governo su temi come Ilva e Tap è molto complicato pensare al Movimento senza il suo fondatore. Conte, invece, è arrivato dopo e non è la stessa cosa". Secondo Ghisleri, lo scontro interno al M5S appare come "una discussione su logiche di potere, bisognerà vedere che cosa dicono gli elettori nei prossimi giorni con i sondaggi che stiamo iniziando ora".
Renato Mannheimer (Eumetra) ritiene che il M5S sia comunque "in declino, con o senza Conte. Certo, il declino sarebbbe più rapido senza l'ex presidente del Consiglio. Una base di 'vaffa' e di protesta resta, intorno all'8-10%. Stessa percentuale che avrebbe un'eventuale lista Conte, che farebbe fatica a trasformare in voti la sua grande popolarità, soprattutto perché le elezioni sono tra due anni. Un tempo molto lungo". Nicola Piepoli è molto più netto, "senza Conte non esiste più il Movimento 5 Stelle. L'ex premier è un aggregatore, senza di lui si disintegra e ha più senso di esistere. Oggi ha intorno al 15% ed è certamente un partito di massa, senza Conte non sarebbe più così. Di Maio? E' cresciuto molto, è in gamba, ma può essere un ottimo ministro e non il leader".