Politica
Soumahoro: "Giorno festivo post-Ramadan". Ma nelle coop lo negava ai migranti
Il deputato: "Ho presentato una proposta di legge in merito". L'ex dipendente: "Alla Karibu si lavorava sempre"
Soumahoro e la legge sul Ramadan. Ma nelle "sue" coop invece...
Soumahoro torna al centro dell'attenzione mediatica per una proposta di legge destinata a far discutere, un giorno di festività dopo il Ramadan. A spiegare la sua iniziativa politica è lo stesso parlamentare ex Avs e ora finito nel gruppo misto dopo lo scandalo relativo alle coop di famiglia. "Ho presentato - annuncia Soumahoro e lo riporta IL Giornale - una proposta di legge per rendere festivo il giorno dopo la fine del Ramadan". Soumahoro ora, dopo i braccianti dei ghetti foggiani portati in parlamento, i rider, le donne in carcere si batte per i musulmani e per istituire una festività nazionale dedicata alle comunità islamiche. "Credo che questo sia un modo concreto per riconoscere, aggiornare, adattare e armonizzare le leggi del nostro paese con la realtà attuale".
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Una proposta che, però, - prosegue Il Giornale - sembrerebbe non valere tra le mura di casa dell'onorevole. "Nelle cooperative Karibu e Aid hanno sempre lavorato", fanno sapere infatti dal sindacato, confermando che i dipendenti musulmani delle cooperative della compagna e della suocera dell'onorevole - ora agli arresti domiciliari - non si sono mai fermati per la fine del Ramadan. A confermare anche uno degli ex dipendenti, che ancora non è stato retribuito, della Karibu: "Ho lavorato nei giorni festivi, sabato e domenica, nonché in tutte le occasioni religiose e festività nazionali".