Politica
Pd: "Nessun riarmo nazionalista. Dobbiamo ottemperare agli impegni"

Aumento delle spese militari, parla Enrico Borghi (Pd)
Aumento spese militari, Borghi (Pd) ad Affaritaliani.it: "Investimenti in tecnologia, le cui ricadute potranno esserci anche in sede civile"
"Il percorso di allineamento delle spese per la difesa al 2 per cento del Pil fa parte della concretizzazione di un accordo internazionale, raggiunto in sede NATO nel 2014 in Galles", spiega ad Affaritaliani.it Enrico Borghi, responsabile Sicurezza della segreteria del Partito Democratico dopo le polemiche esplose sui social per la decisione di aumentare le spese militari. "Va tenuto conto che si tratta di un percorso graduale, finalizzato soprattutto ad adeguare gli standard della difesa e quindi ad aumentare la sicurezza per la nostra comunità nazionale".
"Ciò significa soprattutto investimenti in tecnologia, le cui ricadute potranno esserci anche in sede civile, e sostegno alla domanda interna visto che su questo tema in Italia ci sono Università, centri di ricerca,filiere industriali, player produttivi che possono crescere. Per noi - sostiene Borghi - è fondamentale andare verso l’Europa della difesa: per costruirla, dobbiamo essere credibili, e quindi dobbiamo da un lato ottemperare agli impegni che ci siamo assunti e dall’altro utilizzare la nostra credibilità internazionale non per un riarmo nazionalista ma per la costruzione di un sistema di difesa europeo", conclude.
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